«Rcs, obiettivo utili a 45 milioni» A Cairo il premio per l’Opas 2016
L’editore: il Sole 24 Ore? Non ci ho neanche pensato, ha un bravissimo Ceo
I tempi per il ritorno alla crescita di Rcs «sono strettissimi e certo non c’è un minuto da perdere considerato che puntiamo a un ebitda di 140 milioni, che significa un utile netto di 45 milioni». Urbano Cairo resta «molto concentrato» sulla sua attività da editore e alla politica non pensa. È lo stesso presidente e amministratore delegato del gruppo del Corriere a chiarirlo nel corso di un’intervista pubblica nel corso della consegna del premio M&A promosso da Kpmg e Fineurop Soditic. È la prima domanda che arriva, un po’ a sorpresa, dalla platea di top manager, chairman e ceo riuniti al centro svizzero a Milano: a quando la discesa in campo? «Non ho nessuna intenzione di entrare in politica. Guido un’attività d’impresa con 4.500 dipendenti e altrettanti di indotto e un fatturato di 1,3 miliardi. Direi che sono piuttosto assorbito». Cairo precisa di non avere «simpatie politiche», limitandosi a considerare il Movimento di Beppe Grillo un «rilevante attore politico», se è vero che i sondaggi gli attribuiscono «il 27%» dell’elettorato. Assicura poi che l’informazione televisiva de La7 è guidata da «giornalisti indipendenti e diversi tra loro, mentre io mi limito a fare l’editore. Mentana fa un tg ben fatto, Lilli Gruber è un punto di riferimento e altrettanto lo sono Giovanni Floris e Gianluigi Paragone». Cairo ammette tuttavia la «delusione» sui risultati del governo di Matteo Renzi: «L’aspettativa era elevata, ma Pil e lavoro non La rinuncia ai compensi dell’anno per le cariche di presidente e amministratore delegato L’evento «La nuova vita digitale» ieri a Roma sono cresciuti. Paesi simili a noi, come la Spagna, hanno fatto meglio».
La Spagna è il mercato che Cairo sta «studiando molto in profondità» per capire «come e quando spingere sugli investimenti, anche digitali» considerato che i tre grandi quotidiani Rcs a Madrid — Marca (leader nello sport), Expansion (leader economico) e El Mundo ( il secondo tra i generalisti) — formano un sistema informativo che si rivolge anche alla vastissima platea di lettori del Sud America. Alle voci di un presunto interesse per il Sole 24Ore, Cairo risponde con un «non ci penso e nessuno me lo ha chiesto». Per poi aggiungere: «Il Sole oggi ha un amministratore delegato in gamba. Franco Moscetti, che ha fatto benissimo in Amplifon, farà molto bene anche nel nuovo incarico». Moscetti è uno dei 25 componenti della giuria del premio il vero petrolio di cui noi abbiamo bisogno». Dati preziosi e quindi difficili da proteggere, perché oggetto del desiderio di tanti. «Sono la proiezione digitale della nostra persona — ha aggiunto il garante della privacy, Antonello Soro — e non proteggerli adeguatamente sarebbe un grosso azzardo». E non è un caso che su questo tavolo si stia giocando una delle più delicate partite diplomatiche fra le due sponde dell’Atlantico. «Siamo stati i primi a pensare a una legge in tal senso ma, certo, la sua effettiva applicabilità dipenderà dalla nuova politica di Trump». E questo è il punto vero. La dimensione globale di una sfida che chiama in causa soprattutto il patrimonio di conoscenze delle imprese cui spetta fare del digitale l’acceleratore per il made in Italy di qualità.
L’azionista