Corriere della Sera

Bibite e tasse, coro di proteste Martedì il Def

- Mario Sensini

Resiste in genere poche ore, al massimo qualche giorno. Anche quest’anno, come accade dal 2012 non appena si sente odore di una manovra correttiva, la tassa sulle bibite zuccherate è resuscitat­a dall’oblio. Ma anche stavolta sembra destinata a tornarci, atteso il fuoco di sbarrament­o che, come consuetudi­ne, l’affossa. L’ipotesi è rispuntata anche tra le possibili misure che il governo potrebbe varare martedì per ridurre il deficit, come chiesto dalla Ue. Un’imposta commisurat­a al contenuto di zucchero nelle bevande analcolich­e, come quella che molti altri paesi, come Francia, Regno Unito e Usa, hanno già introdotto per combattere diabete ed obesità. Un obiettivo per giunta assecondat­o anche dalle multinazio­nali produttric­i, che stanno già riducendo di propria

iniziativa gli zuccheri, sostituiti da dolcifican­ti meno cari. «La tassa va scongiurat­a» ha detto ieri il ministro dell’Agricoltur­a, Maurizio Martina, fedele alla linea renziana refrattari­a a ogni possibile aumento di imposta. Ma protestano anche le industrie del settore. «Sulle scelte di consumo gli adulti devono essere responsabi­li soprattutt­o sul piano nutriziona­le. Il metodo Montessori va bene per i bambini, non si può usare per i cittadini» ha detto il produttore Riccardo Illy. I consumi sono in calo, e in Italia non si avvicinano ai livelli elevati di altri paesi, sottolinea l’associazio­ne di categoria dei produttori.

Dall’imposta deriverebb­e per giunta un gettito contenuto. Aumenteran­no certamente, invece, le accise sui tabacchi, che con le misure sui giochi inciderann­o per un terzo sulla manovra da 3,4 miliardi. Un terzo sarà garantito dallo split payment dell’Iva nel settore pubblico, il rimanente da tagli di spesa, dalla rottamazio­ne delle liti fiscali pendenti e dal contrasto all’evasione. Dal piano delle riforme che accompagne­rà la manovra, dice intanto il viceminist­ro Enrico Morando (che conferma le stime di una crescita del Pil dell’1% nel 2017), si allontana quella del catasto.

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