L’Atalanta rallenta, solo un pari col Sassuolo
In attesa di ballare la Papu Dance sul cubo, come ha promesso Gasperini in caso di qualificazione continentale, la sua Atalanta incappa in un passo falso nella danza che dovrebbe portare all’Europa e che coinvolge anche Inter, Lazio e Milan in campo oggi. Contro il Sassuolo i nerazzurri non vanno oltre l’1-1 al Comunale. Un risultato a sorpresa considerato il cammino recente delle due squadre, soprattutto quello degli emiliani: nelle 5 giornate di campionato precedenti a quella di ieri avevano raccolto solo un punto, in trasferta con il Crotone.
Eppure i padroni di casa non avevano cominciato male, spaventando gli uomini di Di Francesco tre volte nel giro di cinque minuti, dal 7’ al 12’, grazie al tiro a giro uscito di un soffio di Gomez (il migliore in campo ma, ammonito, salterà la Roma sabato), alla conclusione centrale di Petagna (che continua il digiuno del gol, l’ultima rete l’ha segnata il 29 gennaio con il Torino) e al palo esterno colpito dal Papu. Gli ospiti cercano di difendersi e di ripartire in velocità con Defrel e Berardi. Quando sono costretti a macinare gioco, la manovra è prevedibile, lontana parente di quella che l’anno scorso portò alla qualificazione in Europa League. Servirebbe qualcosa d’altro per sbloccare il match. Come, ad esempio, una leggerezza di Caldara. Il giovane centrale al 36’ cicca il passaggio orizzontale a centrocampo consegnando il pallone a Pellegrini che, dopo 40 metri di corsa, fa sedere Berisha e insacca a porta vuota.
Nella ripresa, monologo: l’Atalanta carica a testa bassa, Di Francesco parcheggia il pullman davanti alla porta, ma Cristante trova la chiave e con un colpo di testa pareggia i conti. Sarà l’unica manovra perché il bus, complice anche un super Consigli (miracoloso su Grassi, Caldara e Mounier), non si sposterà più. «Il pareggio è un risultato da accettare. Sono soddisfatto della prestazione e ho fatto i complimenti ai miei», le parole del Gasp alla fine del match.