Inter, non ci sono margini di errore «Il nostro futuro lo decidiamo noi»
MILANO L’Inter di Pioli ha un grande merito, dopo ogni sconfitta in campionato è sempre riuscita a rialzarsi e a vincere. A Crotone non dovrebbe essere troppo difficile confermare la buona abitudine, archiviare il k.o. con la Samp, riprendere la corsa verso l’Europa League e avvicinare l’Atalanta, a sorpresa fermata in casa sul pari dal Sassuolo.
L’Inter però non vive di matematiche certezze e, proprio nella terra che millenni fa ospitò il genio di Pitagora, rischiano di diventare superflui teoremi e teorie. Se i nerazzurri giocano come sanno non c’è partita: il divario tecnico è troppo ampio. E poi lo stadio Scida di Crotone è stato teatro di conquista per le prime della classifica, tutte hanno banchettato con i tre punti. Atalanta, Napoli, Juve e Roma si sono divertite a depredare la squadra di Nicola, terzultima ma con in animo ancora viva la speranza di poter evitare la retrocessione. «Possiamo fare una partita straordinaria, se ci salviamo torno in bici da Crotone a Torino», ha promesso il tecnico dei calabresi.
Non può fare favori Pioli, costretto a rimettersi in marcia e a convivere quotidianamente con le tante ombre che s’allungano sulla sua panchina. Nomi, voci, sussurri continui, assorbiti con pazienza zen dall’allenatore. «Nel calcio basta poco per tornare indietro e il nostro cammino non è finito, ma i bilanci non dobbiamo farli ora. Siamo stati così bravi che abbiamo fatto dimenticare quale fosse il punto di partenza». Rivendica la bontà del suo lavoro Pioli e in fondo lo fa a ragione: con lui al timone l’Inter sarebbe quarta, staccata di appena quattro punti dal terzo posto. I calcoli virtuali però contano il giusto e oggi, quando avrà chiuso un girone sulla panchina nerazzurra, i bilanci saranno ancora solo parziali. Crotone è un’insidia più che una trappola, un test per capire come l’Inter reagirà all’assenza dell’infortunato Gagliardini, uomo più di altri determinante per il tecnico che l’ha trasformato nel fulcro del gioco.
«Ci saranno tempi e modi per parlare del futuro. La società vuole costruire qualcosa di importante su una base solida e questa la dobbiamo dare noi quest’anno», annota Pioli. La proprietà cinese al futuro pensa ogni giorno, sonda il mercato di giocatori e tecnici. Se Pioli ha una minima chance di restare l’unica possibilità di coglierla è chiudere con il miglior piazzamento. Aprile è il mese che deciderà tutto e, dopo Crotone, l’Inter è attesa da esami veri: Milan, Fiorentina e Napoli. Margini d’errore non ne esistono più. E parole, teorie e teoremi valgono solo se provati dalle vittorie.