Corriere della Sera

Formula 1, quei bottoni magici nella sfida Mercedes-Ferrari

La guerra delle mappature e delle regolazion­i estreme: così in qualifica la Rossa ha avvicinato i rivali

- Daniele Sparisci

DAL NOSTRO INVIATO distacchi del 2016 dalla Mercedes) significa attaccare alla base la roccaforte stellata. I campioni dall’inizio della F1 ibrida, nel 2014, hanno «bucato» solo tre pole su 61. Il «bottone magico», la mappatura estrema della power unit che consente alle Frecce d’Argento di spremere il massimo dei cavalli per pochi minuti, è la chiave della supremazia sul giro secco. A Maranello l’hanno studiato e ora anche la SF70H usa regolazion­i spinte. Ma non abbastanza, per ora, per primeggiar­e.

Nelle prime due sessioni di qualifica le prestazion­i di Ferrari e Mercedes si equivalgon­o, poi nel Q3 Hamilton e Bottas impostano il manettino su «extra attack». Il balzo è in media in 7 decimi (mentre Ferrari migliora «solo» di 4-5), uno spunto prodigioso. La Red Bull ha avanzato sospetti sulla regolarità del dispositiv­o (verrebbe usato olio come additivo nella benzina), ma non è emerso nulla di illegale.

Niki Lauda sostiene che ormai la differenza sia solo nei piloti. Un po’ bisogna credergli, perché i segnali dell’inversione di tendenza Ferrari sono evidenti. Il primo è la facilità nel trovare il bilanciame­nto della macchina: se prima era necessario un duro lavoro durante e dopo le libere per risolvere la mancanza di correlazio­ne fra il simulatore e la pista, ora «virtuale» e «reale» coincidono. È il frutto di una lunga attività a Maranello che ha coinvolto anche il terzo pilota, Antonio Giovinazzi, e i ragazzi dell’Academy, Antonio Fuoco e Charles Leclerc.

Le altre note positive sono le gomme che vanno in temperatur­a subito e la capacità della monoposto di adattarsi a ogni mescola. I test invernali per sviluppare le nuove Pirelli sono serviti a raccoglier­e migliaia di dati. Utilissimi nel Mondiale dell’hi-tech.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy