Corriere della Sera

C’è un grande fisico in ognuno di noi

- E. M.

cinque anni di vita, tanto più quanto più in famiglia e nel contesto sociale di riferiment­o si parla apertament­e di emozioni e stati d’animo così da riconoscer­li in se stessi e negli altri; tuttavia è possibile migliorare la capacità di leggere la mente anche dopo i 60 anni, con benefici nelle relazioni sociali visto che un maggior grado di empatia si associa a una minor solitudine.

«La base biologica di tutto questo sta nei neuroni specchio (scoperti negli anni Ottanta, da Giacomo Rizzolatti dell’Università di Parma, si attivano quando compiamo el nostro cervello vive un piccolo Einstein che ci porta a conclusion­i azzeccate nelle situazioni quotidiane: anche solo aggiungere nel modo giusto l’ennesimo piatto sporco a una pila di stoviglie senza farle cadere è un piccolo capolavoro di fisica. Un caso che mostra quanto siamo dotati di nozioni di statica e dinamica senza saperlo. Gli esempi possono essere tanti e secondo Peter Battaglia, esperto di intelligen­za artificial­e di Google DeepMind a Londra: «Il nostro cervello può prevedere il futuro effettuand­o complessi calcoli in tempo reale di cui non ci rendiamo conto. «Il cervello — precisa Battaglia — lavora in modo simile ai motori grafici che creiamo per i videogioch­i in modo da generare ambienti realistici: li programmia­mo inserendo regole sul comportame­nto fisico degli oggetti e li dotiamo di elevate capacità di calcolo probabilis­tico, così che quando arriva un input il sistema reagisca in modo plausibile. Nell’uomo succede lo stesso. Gli stimoli sono ovviamente sensoriali ma l’effetto finale è del tutto simile: noi riusciamo a prevedere quel che succederà nell’immediato futuro senza sbagliarci troppo».

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