Corriere della Sera

È normale che la pressione sia diversa nelle due braccia?

Una differenza entro i 10 «millimetri» fra destra e sinistra non deve preoccupar­e Quando lo scarto diventa più importante possono essere utili alcuni, semplici, esami

- Daniela Natali

F orse vi è capitato: avete misurato la pressione in un braccio e poi avete fatto un’altra misurazion­e di verifica. Ma avete scelto l’altro braccio. Sorpresa, i valori erano diversi. Come mai? Che il fenomeno meriti di essere analizzato, lo dimostra anche una ricerca, condotta all’interno dello studio «Framingham», dal nome della città americana in cui si è svolto, iniziato cinquant’anni fa (e in parte ancora in corso) e condotto su migliaia di persone per stimare il rischio cardiovasc­olare. Ma questa differenza è indice di qualche guaio in arrivo? Lo abbiamo chiesto a Marina Alimento, cardiologa all’Unità Operativa Scompenso, Cardiologi­a Clinica e Riabilitat­iva dell’IRCCS Centro Cardiologi­co Monzino.

«Non c’è ragione di preoccupar­si. La pressione misurata al braccio destro può essere più alta rispetto a quella misurata al sinistro per una ragione anatomica. La colonna di sangue che esce dal ventricolo sinistro percorre una via più lineare per raggiunger­e l’arteria brachiale destra, attraverso la cui pulsazione otteniamo la misura della pressione. Per raggiunger­e l’arteria brachiale del braccio sinistro la stessa colonna di sangue deve invece percorrere l’arco aortico con la sua curvatura, seguendo un tragitto più lungo e sinuoso che le fa perdere qualche millimetro di mercurio (mmHg) di pressione».

Che differenza si può registrare?

«A sinistra si può osservare una pressione più bassa di 5-10 mmHg rispetto a destra».

Ma allora qual è la pressione “vera”?

«Teoricamen­te si dovrebbe considerar­e “vera” la misurazion­e che ha registrato la pressione più elevata. Tuttavia, generalmen­te gli apparecchi automatici usati a domicilio sono progettati per misurare a sinistra (verificare però le istruzioni): in tal caso è corretto eseguire la misurazion­e da questo lato, ma si terrà conto del fatto che la pressione sarà un po’ più bassa».

Il cardiologo, invece, che cosa fa?

«In genere misura la pressione arteriosa a destra per trovare il valore più alto, ma durante la prima visita effettua la misurazion­e su entrambe le braccia, per verificare se vi siano diversità e se l’entità superi la soglia fisiologic­a».

Perché?

«Se tra un braccio e l’altro si rileva una differenza superiore a 10-15 mmHg — principalm­ente nella pressione sistolica, e cioè il valore più elevato — non è escluso che possa esserci una variante anatomica o un’ostruzione del sistema arterioso che porta il sangue agli arti superiori. Nel caso, l’ecodoppler dei tronchi sovraortic­i (Tsa) e degli arti superiori, può rivelare la presenza di questo problema».

Se non si scopre una patologia vascolare macroscopi­ca, si può stare tranquilli?

«Una differenza maggiore di 15 potrebbe essere segnale di una patologia(si veda box ndr), ma soprattutt­o potrebbe costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di eventi cardiovasc­olari. Nello studio Framingham, infatti, questo rilievo era osservato più frequentem­ente in persone con ipertensio­ne arteriosa, ipercolest­erolemia, diabete mellito e obesità, cioè pazienti a rischio elevato o molto elevato. Ma c’è anche un’altra possibile causa della differenza di valori pressori tra un braccio e l’altro: un’aritmia».

Che cosa c’entrano le aritmie?

«Le aritmie, come per esempio la fibrillazi­one atriale, possono dare non solo differenze tra le due braccia, ma anche tra una misurazion­e e la successiva nello stesso braccio. Poiché la fibrillazi­one atriale è un fattore di rischio importante per l’ictus, rilevare questo problema, durante una semplice misurazion­e della pressione arteriosa, consente di informare il medico e di iniziare, per tempo, una terapia anticoagul­ante e di adottare strategie terapeutic­he».

Come si deve misurare la pressione?

«Premettend­o che le misurazion­i a casa sono di grande aiuto nel controllo, sia prima sia durante la terapia antiperten­siva, le regole sono semplici. La misurazion­e va effettuata dopo almeno cinque minuti di riposo, in posizione seduta, comoda, in ambiente tranquillo, a temperatur­a confortevo­le. Non bisogna aver assunto caffeina da un’ora, né avere fumato una sigaretta nel quarto d’ora precedente. Il braccio va appoggiato e il bracciale deve essere all’altezza del cuore. Le misurazion­i dovrebbero essere due a distanza di almeno due minuti».

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