Le rapine sono in calo ma quasi una su tre resta senza colpevoli
uello che preoccupa è il sommerso. Chi non denuncia di essere stato rapinato. A casa, in negozio, per strada. Gente che preferisce non presentarsi in commissariato, molte volte nemmeno chiama i numeri di soccorso. I dati Interforze sull’andamento nazionale dei reati, resi noti in occasione del 165° anniversario della fondazione della polizia di Stato, confermano la tendenza: 12.567 le rapine denunciate nel 2016, 970 in meno rispetto al 2015, 7.140 delle quali sulla pubblica via, 2.107 in esercizi commerciali e altre 786 in abitazione. Solo 34 al giorno, su tutto il territorio nazionale, finiscono su un verbale. Le indagini hanno portato in 4.260 casi all’individuazione dei colpevoli, con 4.715 arresti. Per gli altri, soprattutto le aggressioni per strada (1.997 persone in manette), le indagini sono in corso. In calo anche gli omicidi a scopo di rapina, da 11 a 6, fra i 147 delitti commessi in Italia, 116 dei quali sono stati scoperti con 191 arresti. La festa, che questa mattina ritorna in piazza, sulla Terrazza del Pincio, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella e delle più alte cariche del Paese, è anche l’occasione per fare il punto sull’attività della polizia che l’anno scorso ha ricevuto quasi 7 milioni di chiamate di soccorso, 13 al minuto: oltre un milione di interventi, con 3 milioni e 800 mila persone controllate — 160 mila in funzione antiterrorismo —, 6,5 milioni di veicoli ispezionati, 15.583 arresti e 72.755 denunce. Sequestrati 17 tonnellate di droga e beni per 155 milioni. Cento gli arresti in più rispetto al 2015 per mafia. Solo alcuni numeri di un’attività immensa, che sarà premiata con la medaglia d’oro al merito civile per l’impegno nelle zone terremotate. Un riconoscimento anche agli agenti Luca Scatà e Cristian Movio, coinvolti nel conflitto a fuoco nel quale a dicembre, alle porte di Milano, fu ucciso Anis Amri, autore della strage di Berlino.