Corriere della Sera

Meloni ad Arcore Berlusconi lavora al centrodest­ra unito

Il faccia a faccia per le strategie in vista del voto

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funziona. L’azzurro anche attraverso la sua fondazione Change (della quale sabato ha inaugurato una nuova sede fuori dalla Liguria dove finora era «confinata», ad Alba) sta costruendo luoghi di associazio­ne per tutto il centrodest­ra, utili a richiamare società civile e classe dirigente e anche ad individuar­e candidati unitari come quello di Genova Marco Bucci, sul quale si è siglata un’alleanza che va dalla Lega ai centristi di Lupi fino a Parisi, che proprio con Toti ha ripreso stretti rapporti in questa occasione.

E così non stupisce che Salvini ieri abbia suonato la carica: «Spero che dopo aver eletto il sindaco di Verona, di Padova, di Genova, di Como, di Alessandri­a, in autunno ci siano le elezioni politiche e si mandino a casa Renzi, Gentiloni, Alfano, la Boldrini e tutta questa compagnia di circensi legati dal Vinavil».

Insomma, il pericolo di perdere centralità in questo assetto per Berlusconi c’è, ed ecco che la Meloni può essere una fondamenta­le alleata per evitarlo. Lei, raccontano, si sarebbe dimostrata disponibil­e ad agire in sostanza da mediatrice, ponendo però dei paletti: le primarie, per cominciare, che Berlusconi ha detto di poter «accettare ma solo se saranno normate per legge, non

Giorgia è brava e capace e noi non possiamo assolutame­nte perderla

Insieme Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni sul palco di Atreju nel 2015 come quelle farsa del Pd». E poi, oltre a un chiariment­o sulla linea da tenere rispetto all’Europa, vanno evitati i «giochini» con Renzi, non si deve prestare il fianco all’accusa di giocare una partita finta per mirare in realtà alle larghe intese: «Io — ribadisce — voglio correre per vincere». Con quale legge elettorale, sarà determinan­te: ai due leader una con il premio di coalizione andrebbe benissimo, come probabilme­nte anche a Salvini. Ed è comunque un punto di partenza.

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