Madri in difesa degli alberi
La protesta delle donne in Polonia tra i tronchi appena tagliati Si oppongono alla nuova legge che permette ai proprietari dei terreni di disboscare senza dover chiedere permessi
Sedute su tronchi appena recisi, in piedi tra ceppi colorati di vernice; con il pancione, accanto ai figli, intente ad allattare. Sono le madri che difendono gli alberi della Polonia, un’immagine che intreccia generazioni mostrando uomo e natura nella loro forma più vulnerabile. Il succedersi delle stagioni, la vita nella sua tenacia. La protesta è partita dalla città di Cracovia: una valanga di foto diffuse sui social network per opporsi a una norma entrata in vigore il primo gennaio.
La «Legge Szyszko», dal nome del ministro dell’Ambiente Jan Szyszko, consente ai proprietari di terreni di rimuovere alberi senza dover chiedere autorizzazioni, versare compensazioni, impegnarsi a piantare nuovi esemplari o informare le autorità — impossibile così ottenere statistiche accurate. Dall’inizio dell’anno le associazioni hanno raccolto segnalazioni di abbattimenti da tutto il Paese, città e zone rurali. «Abbiamo cominciato a ricevere poche chiamate da cittadini preoccupati — racconta Pawel Szypulski di Greenpeace al quotidiano britannico Guardian -. Ora i nostri telefoni squillano senza sosta».
Il provvedimento proibisce di destinare la terra ad usi commerciali subito dopo il taglio degli alberi, ma il divieto è facilmente aggirabile con rapidi passaggi di mano tra privati e costruttori.
Lo stesso Jaroslaw Kaczynski, leader carismatico del partito di governo Diritto e giustizia al quale appartiene il ministro Szyszko, ha chiesto modifiche per sanare i vuoti legislativi. In attesa di revisione, gli abbattimenti continuano. Esperto di Scienze forestali, Szyszko è noto per le sue opinioni spesso in contrasto con le richieste degli ambientalisti, che considera «dilettanti mossi dall’ideologia» e Varsavia Un sit-in delle «Madri polacche sui ceppi degli alberi» (Afp). Qui sopra la leader Cecylia Malik
che in passato gli hanno impedito di realizzare progetti come l’autostrada nelle torbiere della Rospuda. «Riempite la terra, soggiogatela»: per difendere l’autorizzazione di parziali abbattimenti nella Bialowieza, l’ultima foresta vergine d’Europa, aveva citato il libro della Genesi.
Malgrado una vera coscienza ecologista si sia sviluppata solo di recente, la natura è una presenza forte nella cultura del Centro-Est Europa. Nella mitologia slava alberi come il tiglio — che torna nei nomi di diverse località in Polonia — erano sacri.
Nella seconda metà del Settecento le foreste coprivano circa il 40% del territorio polacco. In seguito spartizioni, dominazioni, sfruttamento economico dei terreni e utilizzo del legname a fini bellici hanno provocato una massiccia deforestazione. Per i governi democratici post1989, la tutela di parchi e foreste è diventata una priorità. Ora in campo ci sono anche le «Madri sui tronchi» di Cracovia.