Corriere della Sera

Il fallimento irrita Suning oggi allenament­o punitivo

- G.d.c.

DAL NOSTRO INVIATO

La sconfitta di Crotone ha ripercussi­oni pesanti sulla squadra. Revocato il giorno di risposo, oggi si tornerà subito ad allenarsi alla Pinetina. Non la chiama punizione la società, ma nei fatti lo è. «Siamo stati presuntosi, arroganti. Non abbiamo giocato da squadra di serie A. La partita di Crotone deve essere da esempio: non è stata una gara da Inter, ma evidenteme­nte siamo anche questi. I giocatori devono assumersi grandi responsabi­lità, c’è una fragilità mentale». Parole dure quelle del direttore sportivo Piero Ausilio, che ora dovrà fare i conti anche con l’ira di Suning. Il futuro di Pioli sembra segnato. «Abbiamo perso due partite giocando male. Dopo Torino e dopo la sosta si è ritrovata un’Inter senza identità. Forse abbiamo pagato troppo il sogno sfumato della Champions League. Il 28 maggio faremo i bilanci, anche se non posso buttare via il lavoro di Pioli per due sconfitte. La proprietà farà le sue scelte e tutti siamo sotto giudizio: l’allenatore, i giocatori e noi dirigenti. Una società seria non cambia strategia dopo una sconfitta».

Si parlava di successori già prima del k.o. con il Crotone, ora è più che mai normale voltare pagina e pensare a costruire un futuro più solido. Non sarà facile individuar­e il sostituto di Pioli, l’Inter resta una società appetibile per tanti. In settimana l’arrivo del patron di Suning Jindong Zhang renderà più chiare le scelte future, ma è chiaro che non centrare neppure l’Europa League porterà a un repulisti anche nella rosa, dove troppi hanno tradito. Sfiduciato Pioli: «Dopo la sconfitta con la Samp serviva un’altra partita: l’atteggiame­nto è stato sbagliato». E sabato c’è il derby: «Per fortuna che arriva, abbiamo lì la possibilit­à di rialzarci. Sarebbe un crimine e un delitto buttare via sei mesi di lavoro».

Ausilio Colpe di tutti, non abbiamo giocato da squadra di serie A

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