Un affarone in oro vero
Nessuno può negare che abbiano un pregio invidiabile: il fiuto per gli affari. Niente da dire, l’oscar per l’operazione del secolo tocca senza se e senza ma alla Juve. Ormai non servono più riprove. Soprattutto pensando all’estate scorsa, quando molti — tra gli stessi zebrati — criticarono la cessione di Pogba («una squadra che voglia vincere tutto non può cedere un simile talento») associata all’acquisto di Higuain («90 milioni per un solo giocatore, non esiste proprio, in Italia: nemmeno se segnasse 2 gol a partita»). Alla verifica dei fatti, Higuain sta davvero segnando a raffica, ultimamente proprio 2 gol a partita. Ha momenti di flessione, perché è un robot in carne e ossa, ma nel complesso vanta numeri stellari. Nel frattempo, non si può dire che Pogba faccia fruttare al Manchester Utd il capitale investito (98,6): la squadra sta facendo un campionato bolso e Mourinho non risparmia neppure la panchina al talento nero, commentando con la consueta diplomazia: se non si dà una svegliata, può stare fuori. Facendo due conti: 98,6 milioni Pogba (di cui 26 nelle tasche di Raiola, il vero vincitore), 90 Higuain, risultato plusvalenza più un sacco di gol e 3 trofei a portata di mano. Affare perfetto. Tutti spendono, la Juve spende meglio. E questo, dopo tutto, è un quarto trofeo. Il più importante. È in oro vero.