Viñales si regala un altro show Vale resiste nel Gp delle cadute
Argentina: fuori Marquez, Lorenzo e Dovizioso. Morbidelli bis in Moto2
L’effetto Viñales ha cambiato la MotoGp in appena due gare. Mentre il nuovo fenomeno le ha vinte entrambe senza storia e senza pietà, gli altri arrancano, sbagliano, cadono e sono già costretti a inseguire. Gli altri tranne uno che, guarda caso, si chiama Valentino Rossi: lui ha 38 anni, era alla 350ª gara in carriera e al largo dei bastioni di Orione ha visto tutto tranne il pilota che lo possa spaventare. Così sull’asfalto di Termas de Rio Hondo arriva secondo dietro Viñales e si conferma come l’unico capace di tenere vivo un Mondiale appena partito e già pesantemente indirizzato.
Certo, il lato negativo della faccenda è che Maverick è il suo compagno di squadra, il che significa che gli ha dato nuovamente la paga con la stessa moto: peccato gravissimo nel testosteronico mondo dei motori. Ma che dire allora degli altri? Marquez cade al 4° giro quando sta dominando: frenata hard, irruenza da vecchio Marc, adios Argentina e 37 in classifica: «Errore mio», dice. Che sia la pressione che l’antico rivale di minimoto gli sta mettendo sul collo? Lorenzo va a terra addirittura alla prima curva, toccato senza colpa da Iannone: la sua storia in Ducati non poteva iniziare peggio. Pedrosa completa il flop delle Honda ufficiali cadendo Esultanza Maverick Viñales esulta dopo aver conquistato la seconda vittoria in due gare in sella alla Yamaha: lo spagnolo domina la classifica mondiale (Afp) a metà gara come Marquez; Dovizioso rifinisce il fiasco Ducati ufficiale (ottimo invece il 4° posto di Bautista del team Aspar) quando Aleix Espargarò lo stende mentre è 7°. Rossi invece resta sempre presente a se stesso. Partito dalla terza fila, passa in fretta i piloti lenti e, quando Marquez spiana la via a Viñales, rimane sugli scarichi di Crutchlow, lo cucina a fuoco lento e lo infilza a 7 giri dalla fine, lasciandogli comunque un bel terzo posto.
Passato il traguardo, Vale e Maverick si sono stretti la mano e scambiati sorrisi, per la gioia di una Yamaha che ha dato 6-0 6-0 alla concorrenza. E se il vincitore Viñales è legittimamente felice («Sto facendo qualcosa di incredibile»), altrettanto lo può essere Rossi che, visti i soliti problemi del weekend, ha mostrato di possedere ancora la scintilla che in corsa lo trasforma. Lui ne è molto fiero: «Se devo scegliere un giorno per andare veloce, meglio la domenica... Ero rilassato, ho guidato bene, mi sentivo a posto fisicamente e mi sono goduto la bagarre con Crutchlow». Il prossimo passo è tagliare il gap di 2”9 con Viñales. A Vale pare possibile: «Qui ero un po’ più vicino che in Qatar. Finora è stato perfetto, però io ci proverò sicuro».
Per coronare questa bella e rivelatoria domenica argentina, Rossi si è goduto anche il bis di Franco Morbidelli in Moto 2: il 22enne romano, fedele adepto del Ranch di Tavullia, ha replicato lo show del Qatar diventando il primo italiano capace di una doppietta in Moto 2. Ovviamente non è un caso: «Morbido» di soprannome, martello in sella, Franco è uno degli allievi preferiti di Valentino, il bravo maestro dai modi antichi che per spiegare la teoria usa ancora i fatti.