Corriere della Sera

Viñales si regala un altro show Vale resiste nel Gp delle cadute

Argentina: fuori Marquez, Lorenzo e Dovizioso. Morbidelli bis in Moto2

- Alessandro Pasini

L’effetto Viñales ha cambiato la MotoGp in appena due gare. Mentre il nuovo fenomeno le ha vinte entrambe senza storia e senza pietà, gli altri arrancano, sbagliano, cadono e sono già costretti a inseguire. Gli altri tranne uno che, guarda caso, si chiama Valentino Rossi: lui ha 38 anni, era alla 350ª gara in carriera e al largo dei bastioni di Orione ha visto tutto tranne il pilota che lo possa spaventare. Così sull’asfalto di Termas de Rio Hondo arriva secondo dietro Viñales e si conferma come l’unico capace di tenere vivo un Mondiale appena partito e già pesantemen­te indirizzat­o.

Certo, il lato negativo della faccenda è che Maverick è il suo compagno di squadra, il che significa che gli ha dato nuovamente la paga con la stessa moto: peccato gravissimo nel testostero­nico mondo dei motori. Ma che dire allora degli altri? Marquez cade al 4° giro quando sta dominando: frenata hard, irruenza da vecchio Marc, adios Argentina e 37 in classifica: «Errore mio», dice. Che sia la pressione che l’antico rivale di minimoto gli sta mettendo sul collo? Lorenzo va a terra addirittur­a alla prima curva, toccato senza colpa da Iannone: la sua storia in Ducati non poteva iniziare peggio. Pedrosa completa il flop delle Honda ufficiali cadendo Esultanza Maverick Viñales esulta dopo aver conquistat­o la seconda vittoria in due gare in sella alla Yamaha: lo spagnolo domina la classifica mondiale (Afp) a metà gara come Marquez; Dovizioso rifinisce il fiasco Ducati ufficiale (ottimo invece il 4° posto di Bautista del team Aspar) quando Aleix Espargarò lo stende mentre è 7°. Rossi invece resta sempre presente a se stesso. Partito dalla terza fila, passa in fretta i piloti lenti e, quando Marquez spiana la via a Viñales, rimane sugli scarichi di Crutchlow, lo cucina a fuoco lento e lo infilza a 7 giri dalla fine, lasciandog­li comunque un bel terzo posto.

Passato il traguardo, Vale e Maverick si sono stretti la mano e scambiati sorrisi, per la gioia di una Yamaha che ha dato 6-0 6-0 alla concorrenz­a. E se il vincitore Viñales è legittimam­ente felice («Sto facendo qualcosa di incredibil­e»), altrettant­o lo può essere Rossi che, visti i soliti problemi del weekend, ha mostrato di possedere ancora la scintilla che in corsa lo trasforma. Lui ne è molto fiero: «Se devo scegliere un giorno per andare veloce, meglio la domenica... Ero rilassato, ho guidato bene, mi sentivo a posto fisicament­e e mi sono goduto la bagarre con Crutchlow». Il prossimo passo è tagliare il gap di 2”9 con Viñales. A Vale pare possibile: «Qui ero un po’ più vicino che in Qatar. Finora è stato perfetto, però io ci proverò sicuro».

Per coronare questa bella e rivelatori­a domenica argentina, Rossi si è goduto anche il bis di Franco Morbidelli in Moto 2: il 22enne romano, fedele adepto del Ranch di Tavullia, ha replicato lo show del Qatar diventando il primo italiano capace di una doppietta in Moto 2. Ovviamente non è un caso: «Morbido» di soprannome, martello in sella, Franco è uno degli allievi preferiti di Valentino, il bravo maestro dai modi antichi che per spiegare la teoria usa ancora i fatti.

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