Corriere della Sera

Marchionne orgoglioso «Io non c’entro, è la squadra che fa un grande lavoro»

Duro con Raikkonen: «Kimi assente, aveva altri impegni»

- Daniele Sparisci d. spa.

nen, Ricciardo e Verstappen. Infilzati tutti, solo l’attacco a Hamilton non va in porto. L’inglese ha un bel margine, Seb ne mangia parecchio ma non basta. Cacciatore e preda si annusano, i tempi sul giro fra la Ferrari numero 5 e la Mercedes 44 sono in fotocopia. È lotta vera e lo sarà ancora. Finalmente. Carezza Lewis Hamilton accarezza la sua Mercedes: prima vittoria per la W08 Hybrid (LaPresse) DAL NOSTRO INVIATO

In maglione nero con il Cavallino dello stesso colore, sfida il vento gelido. Sorridente, Sergio Marchionne abbraccia Sebastian Vettel. «Perché se è contento lui, siamo tutti felici». Le battute e le pacche sulle spalle fra i due sono la miglior fotografia del clima in Ferrari. I musi lunghi, le sfuriate via radio del tedesco condite dai bip sono lontane anni luce. «Stiamo lottando alla pari con la Mercedes, anche se un po’ questo secondo posto rompe le scatole. Senza la safety car non sarebbe andata così», commenta il presidente. Si poteva vincere, l’asticella dei rossi è posizionat­a alla massima altezza. Inutile nasconders­i, gli investimen­ti per tornare sulla vetta della F1 stanno pagando, e continuera­nno. Essere riusciti ad annullare un distacco enorme in pochi mesi è già la più dolce delle vittorie: «Io non c’entro, la macchina è stata fatta da un gruppo di ragazzi che lavorano insieme dalla scorsa estate. In 7 mesi hanno creato il motore e il resto, sono orgoglioso di loro». Dietro alla tecnologia più spinta, i risultati di simulatori, banchi e della galleria del vento «arrivano dalle idee dei cervelli». È il trionfo della Ferrari «orizzontal­e», quella disegnata da Marchionne.

La prossima missione sarà rilargli. lanciare Kimi Raikkonen, spaesato e lento. A 38 anni, con il contratto in scadenza, Iceman è un punto interrogat­ivo. A Maranello la ricerca del sostituto (per il 2018) è già un argomento sul tavolo. Di poche parole, ieri era loquacissi­mo con gli ingegneri nel lamentare problemi di setup elettronic­o sul bagnato e di aderenza. Dal presidente arriva una stoccata: «Ho detto a Maurizio (Arrivabene, ndr) di par- Gran sorpasso Sebastian Vettel si sbarazza di Verstappen con un gran sorpasso (LaPresse) Sembrava avesse altri impegni, abbiamo visto quanto è rimasto dietro alle Red Bull. Sebastian si è liberato in maniera molto più aggressiva». A tratti ha rallentato anche la rimonta del compagno, il muretto però non è intervenut­o: «Non sarebbe stato giusto e non c’erano le condizioni per dare un ordine del genere». Conferma il team principal: «Kimi stava facendo il giro più veloce». Sotto tiro, l’ultimo campione del mondo in rosso incassa: «Brutta gara». Vero, da dimenticar­e al via quando Ricciardo lo saluta e scappa. Scettico nei confronti della strategia — «Nella seconda sosta avremmo dovuto cambiare le gomme prima» —, la sua tesi non trova appoggio nei numeri che evidenzian­o giri a ritmi bassi. L’unica consolazio­ne è che la seconda guida della Mercedes, Valtteri Bottas, ha fatto peggio con un testacoda dietro alla safety car.

A motori spenti, invece, va in scena un altro Gp per la Ferrari, legato all’acquisto di una quota azionaria (intorno al 5%) della F1. Ieri Marchionne e Toto Wolff si sono incontrati per parlarne: «Se il progetto sta in piedi dal punto di vista finanziari­o, lo faremo». È uno dei dossier aperti sulla scrivania presidenzi­ale, dal ritorno dell’Alfa Romeo — «Ci lavoriamo» — alla Formula E dove potrebbe scendere in pista Maserati.

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