Corriere della Sera

Fognini-dipendenti e senza un piano B

- Di Gaia Piccardi

Perdere nei quarti di Davis 3-2 col Belgio (finalista 2015 contro la Gran Bretagna) non è un crimine. David Goffin a 26 anni è n. 14, Steve Darcis — da solo — ha eliminato la Germania degli Zverev brothers. Più grave scoprisi Fognini-dipendenti e privi di un leader di riserva quando l’assenza dell’uomo-Davis per eccellenza, che ci aveva mantenuti in vita con l’Argentina delle riserve, lascia l’Italia nuda (e nemmeno alla meta). Fognini aveva già cercato di sfilarsi dall’azzurro l’anno scorso a Pesaro, con un guizzo di quell’egoismo di cui gli atleti di personalit­à sono dotati per natura, ma c’era in ballo l’Olimpiade di Rio e l’insano proposito era rientrato. Questa volta, di ritorno tumefatto da 64 giorni di trasferta e con una moglie incinta di otto mesi a casa, Fabio ha presentato il certificat­o medico. Discorso chiuso. Ma è chiaro che con Fognini è Italia, senza è Italietta. Né Lorenzi né Seppi (68 anni in due) hanno il carisma per prendersi la squadra sulle spalle. La malattia di cui l’Italia del tennis soffre è la mancanza di ricambi. Quel che resta delle ragazze di Fed Cup costrette allo spareggio con Taiwan per non retroceder­e in serie C lo dimostra. Gli orfani di Fognini a Charleroi, ahinoi, pure. (Le semi di Davis, intanto, sono Belgio-Australia e Francia-Serbia).

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