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La Toyota Yaris punta al record: «Il piccolo genio ha 900 novità»
«Non havvi genio sine ibridatione»: lo sosteneva Francesco Guicciardini. Portando l’aforisma sei secoli avanti e spostandolo su temi concreti, si può dire che Toyota è sempre più convinta che la strada maestra sia quella dell’ibrido, in particolare per Yaris che è il modello di riferimento, non solo per i numeri importanti.
Partiamo da questi, per capire il peso (fardello?) che dovrà sopportare la nuova generazione, appena lanciata: 208 mila macchine vendute nel 2016 pari al 6,5% del segmento B (è il modello Toyota più venduto in assoluto) che in Italia sale all’8%, 850 mila unità piazzate nel nostro Paese dal 1999 — l’anno del debutto, nel 2000 era già Auto dell’Anno — con un mix tra la propulsione ibrida e quella convenzionale 47/53, raggiunto in soli cinque anni dalla possibilità di non avere sotto il cofano un benzina o un diesel. E si punta (quota più psicologica che sostanziale) al match pari: metà ibrida e metà il resto. «In certi Paesi, è una soglia ben superata — spiega Alberto Santilli, marketing strategy & communication director di Toyota Italia — ma il mercato europeo deve tenere conto anche di situazioni in cui l’ibrido è appena arrivato. Potremmo raggiungere grandi risultati entro il 2020, dipenderà non poco dalle legislazioni, ma il modello per farcela lo abbiamo».
In effetti, la Casa giapponese ha investito 90 milioni di euro nel progetto ed è convinta di averli ben spesi. «Sulla nuova Yaris ci sono 900 elementi inediti per questo modello — spiega Yasunori Suezawa, global chief engineer Toyota per il segmento A e B — che rientrano nei quattro pilastri dell’operazione: il design, la propulsione ibrida, il nuovo propulsore benzina e la sicurezza». Vediamoli in dettaglio. Lo stile è più che mai europeo ed evidentemente piace, se è vero che pure la Vitiz, destinata all’Asia, per la prima volta è identica. Curiosità: la Yaris è costruita a Valenciennes con numeri importanti, nel 2016 con tre milioni di vetture uscite dalle linee è stata l’auto n.1 in Francia, con buona pace del gruppo PSA e Renault che giocava in casa.
Tornando al design, la nuova Yaris appare più bassa e con un frontale che ricorda le linee di un catamarano. È certo più dinamica della precedente — grazie alle modanature inferiori — e ha una coda azzeccata, con il rapporto portellonegruppi ottici-paraurti che non delude. In abitacolo, una rinfrescata generale e il display multi-informazione all’interno del quadro strumenti. L’ibrido: vista la qualità di base e la peculiarità della Yaris di essere la sola full-hybrid per il segmento B, si è lavorato per renderlo meno rumoroso e ancora più confortevole. E sulle strade intorno a Leida ce ne siamo resi conto.
Quanto al nuovo motore, è un quattro cilindri 1.5 litri: