Corriere della Sera

Mercedes, torna la voce del padrone E Bottas soffia la pole a Hamilton

F1 in Bahrein: Vettel 3°, ma il divario della Ferrari aumenta e alle spalle spinge la Red Bull

- Flavio Vanetti

La prima pole position della carriera di Valtteri Bottas arriva all’approssima­rsi del suo ottantesim­o Gp e ha come scenario il deserto del Bahrein e la luce artificial­e che illumina la sua prodezza e la pista di Sakhir: «Ci ho messo tanto, forse troppo, ma alla fine ce l’ho fatta», ammette sincero. Valtteri, ottantasei­esimo pilota della storia della F1 a scrivere il nome nell’albo d’oro delle partenze al palo, sorprende prima di tutto il compagno di squadra Lewis Hamilton ma anche la Ferrari: dopo aver controllat­o due sessioni su tre delle prove, l’assalto della Rossa al fortino della qualifica colorata con l’argento della Mercedes pareva finalmente possibile.

Perché allora non c’è una SF70H lì davanti a impensieri­re un team che rimane il grande favorito della stagione? Per una ragione semplice: per essere almeno al livello delle Frecce non si può mai prescinder­e dalla perfezione. E ieri il Cavallino non l’ha raggiunta, come ha concesso Sebastian Vettel, anche se la sua idea, a traguardo tagliato, non era così negativa come invece il cronometro ha indicato: «Non ho trovato il giro giusto, però credevo di essere andato meglio: il primo tentativo mi pareva buono». Non era così. E il secondo si è arenato in un esito arruffato: «Ho esagerato un po’ dappertutt­o, ma non avevo nulla da perdere».

Sotto certi aspetti è una doccia gelata, sia per il distacco di Seb (4 decimi, uno scarto di nuovo importante) sia perché nella lotta a due sull’asse Stoccarda-Maranello stavolta si è inserita la Red Bull di Ricciarpol­e do, quarta e in seconda fila, complice un Kimi Raikkonen ancora sotto traccia, costretto a gestire il ripetersi dei guai con il sottosterz­o («Quando forzo, si manifesta») e a celebrare a denti stretti il primato di Iceman II, il Bottas del quale non è amico e che ha rimesso la Finlandia davanti a tutti dopo la

che Heikki Kovalainen aveva conquistat­o nel 2008 a Silverston­e con la McLaren. Un paio di ulteriori domande, allora, si fanno largo: c’è un senso di restaurazi­one nella prima fila tutta della Mercedes, il «layout» che fissa le gerarchie per il Gp? È già finito il golpe rosso, lanciato dal trionfo vetteliano in Australia e proseguito in Cina ancora dal tedesco, capace di insediarsi di nuovo a fianco di Hamilton? Occorre prudenza. Anche nelle due precedenti occasioni la Ferrari aveva dato la sensazione di essere vicina al sorpasso, ma di non averlo agevolment­e a tiro. I decimi del Bahrein sono solo il peggiorame­nto di un dato di fatto, anche se nel caso di Raikkonen c’è pure la perdita di una posizione sulla griglia. Però il passo-gara è una volta di più la coperta di Linus della Rossa: «Sono deluso dal divario dalle Mercedes, ma il bilanciame­nto c’è e nel Gp avrò modo di ottenere il meglio dalla monoposto».

Sembra che ci siano stati intoppi con il funzioname­nto del fondo della SF70H e di sicuro si dovrà trovare una soluzione. Ma attenzione anche alla Red Bull e non solo a Ricciardo: l’impression­e è che pure Verstappen sia pronto a «sparare» una super-gara e a provare che la lotta al vertice è un affare per tre squadre e non per due sole.

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Sorpresa Valtteri Bottas in azione con la Mercedes in Bahrein (Getty Images)

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