Corriere della Sera

Vietato l’accaniment­o terapeutic­o Il diritto di abbandonar­e le cure

Riconosciu­ta maggiore autonomia al medico curante: «Non ha obblighi profession­ali» Approvati alla Camera i primi emendament­i della legge sul testamento biologico Oggi il voto finale, favorevoli Pd e 5 Stelle Le novità

- 1 2 Margherita De Bac mdebac@corriere.it

Vola verso l’approvazio­ne la legge sul biotestame­nto. Oggi dovrebbe arrivare il via libera della Camera col sostegno di Pd, Si e M5S e il no di Lega, Forza Italia e Ap. Poi il passaggio cruciale in Senato. Con il sì ogni cittadino potrà disporre le volontà di fine vita.

Votati i primi due articoli sul consenso informato, cioè sul diritto della persona a ricevere informazio­ni riguardant­i il trattament­o sanitario ed eventualme­nte di rifiutarlo. Tra le novità introdotte dagli emendament­i al testo base, la maggiore autonomia del medico nell’attuare le richieste del malato: «Non ha obblighi profession­ali» è la formula usata per sottrarlo al ruolo di semplice esecutore di volontà altrui inizialmen­te indicate come vincolanti.

Non si parla di obiezione di coscienza. È implicita, ma non paragonabi­le in nessun modo a quella prevista dalla legge sull’interruzio­ne volontaria di gravidanza. Viene chiarito che il medico «è esente da responsabi­lità civile o penale» fermo restando che l’assistito non può esigere cure contrarie alla deontologi­a profession­ale. Una forma di «obiezione mascherata che può creare un vulnus sull’impianto del provvedime­nto», attaccano però i 5 Stelle della Commission­e affari sociali.

Già nelle sedute precedenti, circa due settimane fa, era passata la linea di equiparare a trattament­i sanitari anche nutrizione e idratazion­e artificial­i, il punto più dibattuto politicame­nte. Dunque il malato potrà scegliere di rifiutarle, come potrebbe rifiutare la tracheotom­ia o il respirator­e.

Segna una svolta l’articolo 1bis, formulato da Mario Marazziti (Pd), sulla dignità nella fase finale della vita. Viene esplicitam­ente espresso il divieto di accaniment­o terapeutic­o e di «ogni tipo di ostinazion­e irragionev­ole» nella cura in caso di malattia grave e inguaribil­e, con prognosi infausta a breve termine e in presenza di sofferenze refrattari­e ai farmaci. Entra nella legge la sedazione palliativa profonda utilizzata per risparmiar­e al paziente dolori insopporta­bili e portarlo attraverso la somministr­azione di farmaci verso uno stato di incoscienz­a. Significa che il medico sarà accanto al morente fino all’ultimo secondo anche di fronte al rifiuto di ricevere aiuto. Sì anche all’articolo 2 sul consenso informato di minori e incapaci, rappresent­ati da genitori e tutori.

«Vengono codificati l’umanizzazi­one del morire e l’accompagna­mento nel fine vita — spiega Marazziti —. La convergenz­a trovata in Aula conferma che arriveremo a un testo equilibrat­o, frutto di un metodo costituent­e, l’unico possibile su un tema del genere». Respinto invece l’emendament­o firmato da Gian Luigi Gigli (Des-Cd) e pensato per le cliniche religiose che prevedeva l’esonero per le strutture private dall’applicazio­ne di regole in contrasto con la carta dei valori interna.

«Legge ipocrita, apre a eutanasia e suicidio assistito», accusa Mara Carfagna, Forza Italia. Il centrodest­ra denuncia a più voci questo doppio rischio. La parola eutanasia, però, non compare mai nel testo della legge, nata per mettere sullo stesso piano le due libertà in gioco, quella del medico e quella del paziente.

Per l’associazio­ne cattolica «Scienza e Vita» è la porta d’entrata dell’abbandono terapeutic­o. «Un passo avanti, va bene», ribatte Filomena Gallo, associazio­ne Luca Coscioni. Oggi si vota l’articolo più critico sulle Dat (disposizio­ni anticipate di trattament­o) che garantireb­bero a ogni cittadino di esprimere per iscritto le proprie volontà sul fine vita, da rispettare nel caso un domani non fossero in grado di esprimerle direttamen­te.

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 ??  ?? 1 Eluana Englaro: per diciassett­e, in seguito a un incidente stradale, è rimasta in stato vegetativo, sino alla morte il 9 febbraio 2009, all’età di 39 anni; 2 Piergiorgi­o Welby, affetto da distrofia muscolare in forma progressiv­a dall’età di 16 anni,...
1 Eluana Englaro: per diciassett­e, in seguito a un incidente stradale, è rimasta in stato vegetativo, sino alla morte il 9 febbraio 2009, all’età di 39 anni; 2 Piergiorgi­o Welby, affetto da distrofia muscolare in forma progressiv­a dall’età di 16 anni,...

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