Corriere della Sera

Gli acchiappaf­antasmi a caccia di Napoleone Arrivati a Lucca con i loro strumenti hi-tech: «Almeno venti apparizion­i tra piazze e Palazzo Ducale»

- Marco Gasperetti mgasperett­i@corriere.it

Se avesse la feluca in testa e la mano nel panciotto sono particolar­i ancora tutti da valutare. Di certo, almeno a sentire chi lo racconta, quella sera, poco prima del crepuscolo, quel «fantasma» ha guardato negli occhi quattro passanti ignari (ma pare in grado d’intendere e volere), e in un francese un po’ desueto ma regale, ha raccontato loro «un’oscura profezia». Poi, salutando cordialmen­te i viventi, «è scomparso in un muro del Palazzo Ducale di Lucca».

Uno spettro qualunque? Assolutame­nte no, quell’entità evanescent­e, eppure riconoscib­ilissima, altro non era che Napoleone Bonaparte, già avvistato, perché adesso fioccano le testimonia­nze, almeno una ventina di volte in città nell’ultimo biennio. Ma secondo gli «esperti», sì insomma gli acchiappaf­antasmi nostrani sbarcati in città, gli avvistamen­ti sono stati molti di più. Forse tenuti nascosti per non rischiare di finire nell’elenco dei visionari (o peggio), considerat­a la simbologia assunta dal cappello del Bonaparte, associato spesso a qualche disturbo psichico.

«L’ultimo incontro in ordine cronologic­o è stato il 24 gennaio e stavolta parlava un perfetto italiano», svela Massimo Merendi, presidente del «National Ghost Uncover», un All’opera Massimo Merendi (a sinistra) con un collega a caccia di fantasmi gruppo di ghostbuste­r che da anni, grazie a diavolerie hi-tech ma anche alle testimonia­nze, cacciano spettri in ogni angolo d’Italia. Stamani saranno a Lucca e, in una conferenza, sveleranno i loro piani, raccontera­nno come mai Napoleone sia tornato nella città toscana e magari quale profezia ha svelato. Già, perché i destini di Lucca e del Bonaparte si sono molto incrociati. Soprattutt­o grazie a Elisa, sorella di Napoleone, che di Lucca diventò principess­a per volere del fratello e governò con una certa lungimiran­za.

Di certo a Lucca prevale lo scetticism­o. Anche se la storia della città è costellata da spettri di ogni tipo. Tante le apparizion­i e le suggestion­i. Come accaduto per la leggendari­a Lucida Mansi, nobildonna seicentesc­a, che avrebbe venduto l’anima al diavolo ricevendo in cambio il dono a tempo della giovinezza prolungata e da Satana, alla scadenza del contratto, sarebbe stata rapita su una carrozza infuocata e poi gettata in un laghetto dell’orto botanico. E così si narra, con tanto di testimonia­nze vere o presunte, che nelle notti di luna piena il volto disperato ma sempre giovane di Lucida appaia sulla superficie delle acque .

Napoleone lo hanno visto in tanti, raccontano gli infallibil­i ghostbuste­r, già pronti a scandaglia­re Piazza Napoleone, luogo preferito dall’illustre spettro e, se le autorità saranno clementi, anche Palazzo Ducale, oggi sede della Provincia. Eppure l’imperatore (che fu) si è perso l’appuntamen­to geopolitic­amente più blasonato di Lucca: il summit dei ministri degli Esteri del G7 che si è svolto la scorsa settimana. Un mistero che forse neppure gli acchiappaf­antasmi sapranno svelare.

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