Atlantia-Abertis, nozze da 16 miliardi Il mercato punta su contanti e azioni
Incontro tra i vertici dei gruppi autostradali. Verso un’operazione mista a 16 euro
Spunta un prezzo di 16 euro per azione che Atlantia sarebbe pronta a riconoscere agli azionisti di Abertis per piantare la bandiera italiana sul gruppo spagnolo delle autostrade a pedaggio (75% dei ricavi fuori dai suoi confini) e gettare le basi per la creazione del numero uno mondiale delle infrastrutture in concessione. In pratica, si tratta di un premio del 15% rispetto alle quotazioni medie degli ultimi mesi di Abertis. La nuova indiscrezione è emersa ieri sulla stampa spagnola e il mercato ci ha creduto, avvalorando così l’ipotesi di lavoro in base alla quale il gruppo italiano che fa capo alla Edizione della famiglia Benetton potrebbe lanciare un’offerta alla Borsa di Madrid. Le azioni di Abertis si sono infatti allineate intorno ai 16 euro per poi cedere del 3,07% a 15,795 euro a fine giornata per una capitalizzazione complessiva di Abertis pari a 15,64 miliardi. Un prezzo che sarebbe quindi giudicato corretto dal mercato, secondo il quale Atlantia sarebbe pronta a puntare carte (e soldi) su un investimento che la proietterebbe in una dimensione mondiale. Ma non disponibile a sborsare qualunque prezzo.
Ieri è emerso anche qualche dettaglio concreto che aiuta a costruire il profilo dell’operazione allo studio nella cabina di regia dell’amministratore delegato Giovanni Castellucci che, secondo fonti di mercato, avrebbe al suo fianco anche Mediobanca oltre a Credit Suisse (entrambi senza incarichi formalizzati). I fatti nuovi vengono sempre dalla Spagna visto che la società con radici catalane guidata da Francisco Raynés, nella notte di martedì, ha comunicato alla Cnmv, la Consob di Madrid, che tra i vertici dei due gruppi c’è già stata una riunione. «Tra le alternative esaminate, c’è quella di strutturare l’operazione come un’offerta pubblica sulle azioni di Abertis con varie opzioni, in contanti, in azioni o con un mix. Ma senza arrivare a una proposta concreta», ha scritto Abertis i cui soci vedrebbero forse di buon occhio un’offerta mista ma più per cassa che per azioni. La società è infatti una public company partecipata da grandi fondi (Blackrock, Lazard e Capital
group). Poi c’è la Fondazione Caixa con il 22% che apprezzerebbe un’intesa con un industriale. I soci iberici, se aderiranno all’offerta mista, dovrebbero così avere uno spazio (ristretto) nella holding Atlantia che guadagnerebbe con Abertis una terza «gamba» a fianco di Autostrade per l’Italia e Adr. Il dossier è alle battute iniziali e non scontato ma potrebbe consentire ad Atlantia centrare un obiettivo chiave. Il peso dell’ebitda di gruppo raccolto all’estero salirebbe infatti dal 25% al 66%.
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