Corriere della Sera

Atlantia-Abertis, nozze da 16 miliardi Il mercato punta su contanti e azioni

Incontro tra i vertici dei gruppi autostrada­li. Verso un’operazione mista a 16 euro

- Daniela Polizzi

Spunta un prezzo di 16 euro per azione che Atlantia sarebbe pronta a riconoscer­e agli azionisti di Abertis per piantare la bandiera italiana sul gruppo spagnolo delle autostrade a pedaggio (75% dei ricavi fuori dai suoi confini) e gettare le basi per la creazione del numero uno mondiale delle infrastrut­ture in concession­e. In pratica, si tratta di un premio del 15% rispetto alle quotazioni medie degli ultimi mesi di Abertis. La nuova indiscrezi­one è emersa ieri sulla stampa spagnola e il mercato ci ha creduto, avvalorand­o così l’ipotesi di lavoro in base alla quale il gruppo italiano che fa capo alla Edizione della famiglia Benetton potrebbe lanciare un’offerta alla Borsa di Madrid. Le azioni di Abertis si sono infatti allineate intorno ai 16 euro per poi cedere del 3,07% a 15,795 euro a fine giornata per una capitalizz­azione complessiv­a di Abertis pari a 15,64 miliardi. Un prezzo che sarebbe quindi giudicato corretto dal mercato, secondo il quale Atlantia sarebbe pronta a puntare carte (e soldi) su un investimen­to che la proiettere­bbe in una dimensione mondiale. Ma non disponibil­e a sborsare qualunque prezzo.

Ieri è emerso anche qualche dettaglio concreto che aiuta a costruire il profilo dell’operazione allo studio nella cabina di regia dell’amministra­tore delegato Giovanni Castellucc­i che, secondo fonti di mercato, avrebbe al suo fianco anche Mediobanca oltre a Credit Suisse (entrambi senza incarichi formalizza­ti). I fatti nuovi vengono sempre dalla Spagna visto che la società con radici catalane guidata da Francisco Raynés, nella notte di martedì, ha comunicato alla Cnmv, la Consob di Madrid, che tra i vertici dei due gruppi c’è già stata una riunione. «Tra le alternativ­e esaminate, c’è quella di strutturar­e l’operazione come un’offerta pubblica sulle azioni di Abertis con varie opzioni, in contanti, in azioni o con un mix. Ma senza arrivare a una proposta concreta», ha scritto Abertis i cui soci vedrebbero forse di buon occhio un’offerta mista ma più per cassa che per azioni. La società è infatti una public company partecipat­a da grandi fondi (Blackrock, Lazard e Capital

group). Poi c’è la Fondazione Caixa con il 22% che apprezzere­bbe un’intesa con un industrial­e. I soci iberici, se aderiranno all’offerta mista, dovrebbero così avere uno spazio (ristretto) nella holding Atlantia che guadagnere­bbe con Abertis una terza «gamba» a fianco di Autostrade per l’Italia e Adr. Il dossier è alle battute iniziali e non scontato ma potrebbe consentire ad Atlantia centrare un obiettivo chiave. Il peso dell’ebitda di gruppo raccolto all’estero salirebbe infatti dal 25% al 66%.

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