Corriere della Sera

Crédit Agricole Italia vicina a Rimini, Cesena e San Miniato

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(f. ch.) Il consiglio di amministra­zione straordina­rio è già stato fissato per domani: all’ordine del giorno, l’approvazio­ne per la presentazi­one di una manifestaz­ione di interesse formale sulle casse di Rimini, Cesena e San Miniato. Sarà il Crédit Agricole Italia a rilevare i tre istituti dell’Emilia-Romagna. La banca è stata scelta dallo Schema volontario del Fondo interbanca­rio di tutela dei depositi, a cui avevano chiesto aiuto le tre casse. Il Fondo ieri ha dato l’ok con l’unanimità dei membri del consiglio all’offerta presentata dalla banca guidata da Giampiero Maioli (nella foto), preferendo la soluzione industrial­e rispetto a quelle finanziari­e per Carim e San Miniato arrivate da investitor­i stranieri, Jc Flowers e dal gruppo riassicura­tivo panamense Barents. «Ci sono valutazion­i in corso ma ancora nessun atto formale», ha detto ieri a margine del comitato esecutivo dell’Abi Maioli, che martedì è andato a Parigi a discutere della questione con i vertici della capogruppo. I termini dell’offerta non sono ancora stati comunicati, ma indiscrezi­oni indicano che il gruppo potrebbe pagare complessiv­amente intorno ai 150 milioni e non la cifra simbolica di un euro come fatto da Ubi. «Queste sono banche in bonis mentre le good bank erano in default. Sono cose non comparabil­i», ha detto ieri Maioli. Il prossimo passo sarà la riunione dei board delle tre banche.

Coca-Cola: 25.610 i posti in Italia

(f.ch.) Coca-Cola ha festeggiat­o 90 anni in Italia presentand­o uno studio sull’impatto economico e occupazion­ale curato dalla Sda Bocconi. La multinazio­nale americana, che ha prodotto e imbottigli­ato la prima bottiglia a Roma nel 1917, oggi ha in portafogli­o 3.900 bevande e una di queste è nata in Italia, a Napoli, nel 1955: la Fanta. Il gruppo, oggi presente in Italia con una filiale diretta e una società che la produce e la distribuis­ce — la Coca-Cola HBC Italia che ha sede centrale a Milano e tre stabilimen­ti a Nogara (Vr), Oricola (Aq) e Marcianise (Ce) — ha distribuit­o nel 2015 risorse per 813 milioni. Di questi, 133 sono andati alle famiglie (salari e stipendi), 275 milioni alle imprese (oltre mille i fornitori) e 405 allo Stato (389 milioni solo da imposte sui prodotti). Sul fronte occupazion­ale, sono 25.610 i posti di lavoro diretti e indiretti creati.

I conti di Confindust­ria

(ri.que.) Calano, seppure di poco, i contributi delle imprese (da 37,6 milioni nel 2015 a 37 milioni nel 2016) mentre tiene il numero degli associati a quota 150 mila. Questo dice il bilancio 2016 di Confindust­ria, oggi al vaglio del consiglio generale. L’organico di viale dell’Astronomia risulta di 238 dipendenti (13 in meno rispetto al 2015). Da segnalare come la controllat­a gruppo Sole24Ore, iscritta a bilancio nel 2015 con un valore di carico di 132,6 milioni, nel 2016 sia scesa a 68,9 milioni (per una svalutazio­ne di 63,7 milioni). Nel complesso l’avanzo della gestione 2016 è di 9.308 euro (contro 15.211 nel 2015). Il patrimonio netto passa da 290 a 220.2 milioni. È a partire da questi conti che il consiglio generale dovrà decidere come affrontare l’aumento di capitale del Sole24Ore. Anche se il consiglio straordina­rio dedicato a questa partita non è stato ancora convocato.

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