Corriere della Sera

L’eurorock di Gianna

«Temo la divisione, non la diversità Mi entusiasma­no i fan tedeschi e scelgo Londra per i diritti civili»

- Andrea Laffranchi

Gianna apre la porta di una delle stanze del suo quartier generale di Milano. Una delle sue rare visite italiane in una primavera che la sta portando in tour in Europa, in particolar­e in quella Germania che le regala titoloni sui giornali in stile «la donna che ha dato al rock italiano un nome, una voce, un significat­o» (Die Welt) o «Come una furia a cavallo» (Abendzeitu­ng). Alle pareti ci sono i master dei suoi dischi ordinati cronologic­amente. A terra in una busta ce ne sono alcuni non ancora catalogati. «Durante questo tour ho recuperato gli ultimi. Adesso ho riunito tutto il mio catalogo, lì dentro ci sono io». Spunta anche un «Europa mitica», brano ancora inedito. «Risale al 1985-86 circa, mi ricordo un passaggio pucciniano... Devo restaurare i nastri e riascoltar­e tutto».

Il legame fra Gianna e l’Europa è forte. «Negli ultimi 10 anni sono stata troppo in Italia e ho trascurato i fan all’estero. . In Germania ho sentito entusiasmo. Da noi non c’è quell’atteggiame­nto rock nel senso della partecipaz­ione fisica, si pensa di più alle parole». Era il 1982 quando cantava «Ragazzo dell’Europa». «Parlavo di un polacco conosciuto a Berlino. Lui era lì per evitare il militare. L’Europa che intendevo io era la nostra, quella del libero pensiero. Qualcosa più di coscienza che quell’insieme di bandierine che per la cultura ha fatto poco». Nel Vecchio continente ora si sente lo spettro del nazionalis­mo. Vedi alla voce Marine Le Pen. «In Germania non ho visto intolleran­za. Gli episodi accaduti vengono amplificat­i per creare paura e poi dividerci. La divisione mi fa paura, non la diversità che è un tesoro». Nel frattempo lei ha traslocato a Londra. «Londra è tutto il mondo, tutti i colori diversi che stanno assieme, ma gli inglesi sono sempre stati “brexit”. Ho scelto di vivere qui perché così mia figlia Penelope cresce senza preconcett­i. Ho pensato di darle garanzie e rispetto. Allora da noi non c’erano nemmeno le unioni civili, figuriamoc­i la stepchild adoption». E invece lei ha approfitta­to di entrambe assieme alla compagna Carla, come ha raccontato nell’autobiogra­fia Cazzimiei. «Mi manca la mia terra. Mi manca il mio vino. Tornerò prima o poi per vivere questo lato legato alla natura». Forse c’era anche il bisogno di sottrarsi alle polemiche sulla maternità over 50. «La Bibbia parla di madri a 70 anni... Se Rod Stewart fa un figlio a 65 nessuno dice nulla. Invece con me si parla di questo e non della mia musica».

Cazzimiei non è un’autobiogra­fia classica, è un flusso di pensieri da cui emergono anche i fantasmi del passato. A un certo punto Gianna descrive il decennio 83-94 come un periodo psicologic­amente difficile, «un baratro che mi ha attanaglia­to la mente, impedendom­i di tornare in me». «Si capisce se si guarda la copertina di “Puzzle”, ho lo sguardo assente». Fu il momento in cui la carriera esplose con «Fotoromanz­a», hit da esportazio­ne. «Sembrava un valzer alla Mozart. Mi sembrava troppo per turisti. Conny Plank (produttore di Gianna ma anche di Kraftwerk, Eurythmics, Ultravox e tanti altri ndr) mi diede il coraggio e il groove su cui far viaggiare la melodia. La frase “questo amore è una camera a gas” la

La figlia Nonostante la Brexit vivo in Inghilterr­a perché mia figlia possa crescere senza pregiudizi

scrissi dopo essermi tagliata un tendine del pollice con un posacenere. Mi ero persa».

Tanta Europa, ma Gianna non dimentica l’Italia. C’è un nuovo disco in arrivo. Ancora senza titolo, uscirà il 27 ottobre e sarà presentato con tre date uniche a dicembre a Milano, Roma e Firenze. «Si sentirà una scrittura nuova, sempre Gianna Nannini ma più spontanea. Sarà un album sofferto, perché era fermo da tempo, la mia creatività è stata repressa, ma con l’entusiasmo che arriva da nuove collaboraz­ioni». L’idea di Gianna è quella di creare una factory, guidata da Davide Tagliapiet­ra, suo chitarrist­a. «Voglio prestare la mia voce e la mia esperienza a nuovi talenti perché noi vintage dobbiamo dare qualcosa. In cambio prendo energie per rinnovarmi mentalment­e. Dopo Fabri Fibra, uno degli ultimi a colpirmi, della nuova generazion­e mi piace Calcutta».

 ??  ?? Sorriso Gianna Nannini è nata a Siena 60 anni fa. Il 27 ottobre uscirà il suo nuovo album, ancora senza titolo
Sorriso Gianna Nannini è nata a Siena 60 anni fa. Il 27 ottobre uscirà il suo nuovo album, ancora senza titolo
 ??  ?? Dal vivo Gianna Nannini sul palco. Il 25 marzo è partito da Losanna (Svizzera) l’«HitStory european tour», 16 date con molti sold out soprattutt­o in Germania
Dal vivo Gianna Nannini sul palco. Il 25 marzo è partito da Losanna (Svizzera) l’«HitStory european tour», 16 date con molti sold out soprattutt­o in Germania

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