Sangue sul viale più famoso del mondo Da qui è passata la storia di Francia
La scena che ha sconvolto la vita della più famosa «avenue» del mondo pesa in tutta la sua drammaticità alla vigilia delle elezioni presidenziali. Perché come spesso avviene in questi casi, la simbologia del luogo irrompe nella sensibilità collettiva e amplifica la risonanza internazionale. I Campi Elisi, nella dizione originaria, sono al tempo stesso il luogo della memoria e della storia del Paese e il centro nevralgico del turismo, delle vetrine di lusso, della vita notturna. Nei chilometri che congiungono Place de la Concorde all’Arco di Trionfo si svolge ogni anno la parata della festa nazionale. Qui è passata la storia recente e passata, dalla Rivoluzione all’occupazione nazista, dalla Liberazione ai grandi appuntamenti diplomatici Il luogo della memoria e il centro nevralgico del turismo, del lusso, della vita notturna internazionali. Qui sono passati movimenti e proteste, rivolgimenti sociali e il messaggio della Francia universale. E qui è tradizione che si festeggi e si saluti il presidente della Repubblica appena eletto, anche perché subito dopo, all’Arco di Trionfo, c’è la festa della vittoria nella Seconda guerra mondiale.
Ma la storia resta sullo sfondo di un’arteria che si celebra ogni giorno riflettendo fino all’alba le vetrine del lusso, le insegne dei grandi alberghi, dei locali notturni, dei ristoranti famosi, degli autosaloni e dei grandi magazzini. In epoca più recente, la vetrina di Parigi ha rinviato anche altri riflessi, diventando anche lo specchio della Francia di oggi. I clochard accampati a ogni angolo, la fauna notturna di prostitute e perditempo, le incursioni di bande giovanili dalle periferie infestate di violenza e islamismo radicale.
Gli Champs-Elysées conservano il loro fascino in ogni attimo del giorno, esaltati da comitive di turisti che scelgono questo luogo per il selfie di un giorno a Parigi.
Ma da tempo le luci riflettono malinconiche nostalgie di un’art de vivre oggi appannata.
E ieri sera, deserti e bloccati dai cordoni di polizia, raccontano al mondo una Francia smarrita e impaurita.
Passato e presente