Corriere della Sera

Il giallo della norma eliminata C’era prima e dopo il Consiglio dei ministri

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La norma c’era. C’era in pre-Consiglio, dove i funzionari dei dicasteri si incontrano per valutare i testi che stanno per andare all’esame dei propri ministri. E c’era anche nella riunione dopo il Consiglio, dove i capi degli uffici legislativ­i lavorano per armonizzar­e i provvedime­nti appena approvati dal governo con la formula «salvo intese». Resta da capire allora chi e perché abbia modificato il decreto sul Codice degli appalti, ridimensio­nando i poteri dell’Autorità anticorruz­ione e scatenando un caso politico che ha investito l’esecutivo, ha provocato la reazione di Cantone e ha offerto il fianco all’ennesima polemica tra i grillini e Renzi.

È vero che da tempo Anci e Ance — cioè comuni e costruttor­i — premevano perché il governo modificass­e certi criteri nelle procedure degli appalti, denunciand­o il blocco delle opere pubbliche per il timore delle strutture di incorrere in sanzioni. Ed è vero che sulla materia era intervenut­o il Consiglio di Stato, puntando l’indice anche sulla norma al centro dello scandalo. Ma quella norma aveva resistito alle obiezioni tecniche e giuridiche fino al Consiglio dei ministri, e pure dopo. Prima di svanire. Prima di generare i soliti sospetti, tra chi — come Sullo sfondo emergono le tensioni tra l’area di governo filo-Renzi e il numero uno dell’Anac in Consiglio dei ministri infatti è nota la puntiglios­ità della Boschi, che più di una volta è stata causa di frizioni con i colleghi di governo.

Così il mistero invece di risolversi si infittisce, ma dalle Ministro Graziano Delrio, 56 anni, è ministro delle Infrastrut­ture dal 2 aprile 2015 (governi Renzi e Gentiloni) nebbie di questa vicenda emergono le tensioni tra l’area di governo tendenzaRe­nzi e Cantone, che da mesi chiede una normativa con cui avere un maggiore «potere regolament­are» all’interno dell’Anac e dunque maggiore forza decisional­e nella sua struttura. Finora aveva ricevuto solo promesse verbali. Chissà se l’ha ricordato ieri sera a Gentiloni... Magistrato Alessandro Pajno, 68 anni, è presidente del Consiglio di Stato dall’1 gennaio del 2016

Le tensioni

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