Corriere della Sera

Prescrizio­ne per Berlusconi e Lavitola

- Fulvio Bufi

sono state sostenute dal farmacolog­o Silvio Garattini. Siete voi la farmacovig­ilanza...

«Ecco, entriamo nel merito con i numeri: voglio rassicurar­e i 500 milioni di europei che prendono più di un miliardo di dosi di farmaci al giorno. Quello europeo è il sistema più robusto al mondo».

Come fa a dire che le segnalazio­ni funzionano?

«Ogni giorno riceviamo 3 mila segnalazio­ni, 100 mila al mese, circa un milione l’anno. E non ci sono solo quelle delle case farmaceuti­che o degli operatori sanitari ma anche quelle dei pazienti».

Saranno poche...

«Nel 2016 sono state 47.238

Si chiude con la prescrizio­ne il processo per la compravend­ita dei senatori che vedeva imputati a Napoli Silvio Berlusconi e il giornalist­a-faccendier­e Valter Lavitola. Accusati di corruzione e condannati entrambi in primo grado a tre anni di reclusione, l’ex premier e l’ex direttore dell’Avanti evitano così la sentenza d’appello. A chiedere la prescrizio­ne, infatti, era stata la stessa rappresent­ante dell’accusa, il sostituto pg Simona Di Monte. I reati contestati ai due imputati risalgono a un periodo compreso tra il 2006 e il 2008, quando Berlusconi cercò di mettere in minoranza il governo presieduto da Romano Prodi (senza peraltro riuscirci) offrendo denaro ad alcuni parlamenta­ri eletti con il centrosini­stra affinché passassero all’opposizion­e. L’operazione fu portata a termine con Sergio De Gregorio, divenuto senatore candidando­si con l’Idv di Di Pietro e passato poi con il centrodest­ra. Ad accertarlo fu l’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock che ottennero da De Gregorio una totale ammissione dei fatti: confessò di avere ottenuto da Berlusconi, per il tramite di Lavitola, tre milioni in parte in contanti e in parte come finanziame­nto al suo movimento politico, «Italiani nel mondo», e patteggiò una condanna a venti mesi di carcere, uscendo quindi subito dal processo. Che invece è andato avanti per gli altri due imputati fino a far maturare i tempi per la prescrizio­ne. Ieri, durante la sua arringa, l’avvocato Michele Cerabona, difensore di Berlusconi insieme a Niccolò Ghedini, ha sostenuto che De Gregorio avrebbe ammesso le accuse contestate­gli — accusando quindi a sua volta l’ex premier — solo allo scopo di evitare l’arresto per altre vicende giudiziari­e in cui era coinvolto.

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