Dove vanno i Paperoni
Russi in Croazia, americani pazzi per le Cicladi mentre i nababbi cinesi puntano a Las Vegas. Suite e jet privati, isole remote e servizi esclusivi, ecco la mappa dei turisti a «sette stelle». Il racconto del super consulente
i russi, dopo Forte dei Marmi, piacciono Croazia e Montenegro dove si sta sviluppando il mercato dei resort di extra lusso, gli americani si comprerebbero tutte le Cicladi se potessero, i ricchissimi dell’establishment cinese e di altri paesi del sudest asiatico adorano sperperare fortune a Las Vegas. Il mondo itinerante dei super ricchi ha le sue regole come qualsiasi altro «segmento» turistico, bramato da chi organizza le vacanze dei Paperoni internazionali, fantasticando sulle percentuali come il commesso di «Pretty Woman» quando Richard Gere dice che «i soldi non sono un problema».
Suite da 5 mila a 50 mila euro a notte, jet privati, isole remote e servizi esclusivi: una dimensione parallela a quella del viaggio ordinario, pagando cifre folli secondo il metro dei comuni mortali. Con alcune costanti: bellezza assoluta delle mete esotiche o artistiche (e qui ai primi posti ci sono sempre Italia e Francia), totale riservatezza, anche a costo di affittare o comprare isole intere e velocità delle trasferte. Il club dei supermiliardari conta qualche migliaio persone con patrimoni oltre il miliardo di dollari e poi il ben più modesto club dei milionari (un milione di dollari di patrimonio personale, esclusa l’abitazione di residenza) che conta 14 milioni di persone in giro per il mondo.
Se i miliardari hanno voglia di soggiornare in un’isola tropicale, fra le Isole Vergini Britanniche scelgono Necker Island, l’atollo del magnate Richard Branson o a Laucala Island alle Fiji (www.laucala.com) di proprietà dell’austriaco Dietrich Mateschitz azionista di maggioranza di Red Bull; Laucala è stata a lungo di proprietà del magnate dell’editoria Malcom Forbes e poi venduta ai suoi eredi a Mateschitz.
Stessa sorte è toccata a Tetiaroa l’isola di Marlon Brando dove si soggiornava senza corrente elettrica e dove l’attore ospitava non solo grandi amici come Martin Sheen ma anche normali viaggiatori. Oggi è un resort di superlusso di proprietà della catena Beachcomber con ville private e servizi esclusivi per le visite ad altri atolli in una delle aree più belle della Polinesia Francese. Fra le mete 2017 c’è un ritorno (in versione de luxe) dell’Africa Subsahariana: in piccole riserve esclusive negli angoli più belli di Kenya e Tanzania (come i lodge della Singita Serengeti House, 90 mila dollari per una settimana www.singita.com) per un safari a sette stelle. Ma si può andare ben oltre: con 45mila euro (a persona) www.journeysbydesign.com propone un elisafari che decolla in Africa orientale per terminare con un volo sulla Skeleton Coast in Namibia. A chiudere il cerchio dorato ci sono i trasferimenti a seconda degli appuntamenti mondani, culturali o sportivi: Gran premio di Formula 1 a Montecarlo o Dubai, l’Art Basel per acquistare arte contemporanea a Miami e Hong Kong, Aspen e Davos per le sciate invernali dove i business man incontrano le star di Hollywood come Kate Hudson, Goldie Hawn, Antonio Banderas e Melanie Griffith. Giro del mondo in jet privato
Per il 2018 Abercrombie & Kent, agenzia specializzata in viaggi di lusso dal 1962, propone un viaggio in jet privato per un massimo di 50 persone della durata di 26 giorni, accompagnati dai giornalisti del New York Times che di ogni luogo, dal Marocco alle Samoa, raccontano la storia e l’attualità. Il costo? 135 mila dollari a persona con partenza l’8 febbraio del prossimo anno. Per i miliardari mediorientali lo status symbol è il jet privato, racconta una ricerca di Ledbury Research commissionata da Airbus. E il jet è amato anche dai russi che a questo aggiungono un’irrefrenabile passione per gli yacht. Anche nel mondo dell’extra lusso ha fatto il suo ingresso l’esperienziale rapportato a disponibilità che permettono di provare l’emozione del safari in elicottero che permette di visitare in pochi giorni i parchi più remoti e selvaggi del Sudafrica e della Namibia, mentre il jet viene noleggiato (se non lo si possiede) per tutta la durata della vacanza con possibilità di cambiare meta in ogni momento. I segreti del super consulente
È un mondo spesso bizzarro, quello che racconta il consulente Kevin Johnson (ha in curriculum ruoli di manager dello staff di multimiliardari, corti reali e capi di Stato) dove il denaro applicato al viaggio non ha semplicemente importanza e dove un’isola viene attrezzata per le telecomunicazioni internazionali o il letto personale viene trasportato da una suite all’altra in giro per il mondo. L’abitudine di portare uno staff di una ventina di persone è normale: una scena frequente alle Cicladi è l’arrivo in spiaggia di un gruppo di marinai dallo yacht di turno che colonizzano come un set hollywoodiano la spiaggia più gradita. E se c’è necessità di soddisfare una mancanza improvvisa di cibo, vini o abbigliamento il maggiordomo globale torna a Londra, New York o Parigi per procurarsi il necessario di persona. I designer di viaggio
Quentin Desurmont ha creato la prima rete internazionale di designer di viaggio «Traveller Made» rivolta a una clientela facoltosa e di cui è ideatore e presidente: «Dopo tre anni di attività — dice Desurmont — abbiamo 270 agenzie affiliate i 50 Paesi e 600 membri, tra hotel e tutti i servizi personalizzati per il turismo d’elite con un fatturato che ammonta a 1,7 miliardi di euro». D’altronde il numero dei super ricchi è in continua crescita e le loro sostanze sono immense: da una recente indagine Demopolis emerge che 62 nababbi del mondo hanno la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone in gran parte sotto la soglia della povertà. E così sono in aumento anche le richieste di viaggi extralusso per un ristretto gruppo di persone che
possono raggiungere i 100 mila euro di budget al giorno. Dal network Traveller Made indicano come motivazioni di viaggio dei loro clienti la voglia di relax (45%), poi la cultura e l’avventura ma soprattutto la richiesta sempre più frequente di itinerari iperpersonalizzati per esperienze speciali, da remoti parchi per i safari, allo sci in luoghi vergini alle crociere in yacht nei mari dell’Antartide. «Fra le destinazioni classiche dei nostri clienti — continua Desurmont — ci sono Giappone, Italia, Maldive, Francia e Nuova Zelanda, anche se il vostro Paese continua a essere una delle mete preferite di coloro che vogliono conoscere l’immenso patrimonio artistico italiano ma con soggiorni e tour specialissimi a partire da Roma, Capri e Portofino». Il fatturato a livello globale del turismo di lusso ha raggiunto così la vertiginosa cifra di 1000 miliardi di euro all’anno (dati Bit e ricerca a cura del Master in Economia del turismo dell’Università Bocconi di Milano) con una crescita dal 2011 al 2015 del 4,5% annuo con ben 112 miliardi derivati dal Food & Beverage d’eccellenza. E se europei e nordamericani contano per il 64% del giro d’affari da qui al 2025 sarà l’area asiatica a crescere di più, con percentuali a doppia cifra.