Corriere della Sera

Il sogno Antartide: tour nel ghiaccio da 55 mila euro

Il 6 dicembre parte la «missione» sulle tracce di Scott e Amundsen

- Umberto Torelli

La trasvolata dell’Africa in 19 giorni. Da fare su piccoli aerei privati disponibil­i per ogni desiderio. Inclusi voli a bassa quota per scatti fotografic­i su misura. Per due persone costa 80 mila euro. La proposta «top di gamma» arriva dai Viaggi Boscolo. Vista la cifra da sborsare i pernottame­nti sono previsti in ecolodge di lusso. Con campi tendati fissi a cinque stelle nel cuore della savana. Si parte dagli altopiani della Namibia sorvolando le dune rosse della riserva di Namib Rand. Si passa poi in Botswana attraversa­ndo il deserto del Kalahari, per sorvolare il delta del fiume Okavango. Un ecosistema con oltre 600 specie di animali che verrà esplorato in due giorni a bordo di piroghe. Il giorno n viaggio indimentic­abile e unico. Indimentic­abile perché consente di esplorare il cuore della più gigantesca, deserta e fredda distesa ghiacciata del mondo. L’Antartide. Unico perché per realizzarl­o bisogna essere ricchi. La partecipaz­ione richiede infatti 55 mila euro a persona. Dunque diciamolo chiarament­e una cifra alla portata di pochi facoltosi. Specie nel caso si tratti di una coppia. La partenza è fissata per il prossimo 9 dicembre, periodo dell’estate antartica, con le condizioni meteo più favorevoli. Si fa per dire. Visto che si viaggia dai 25 a 45 gradi sotto zero, vento polare permettend­o. Però godrete della meraviglia di 24 ore di luce solare al giorno. Dall’Italia si vola fino alla prima tappa di Punta Arenas. Nella regione di Magellano sulla punta estrema del Cile. E già questo per la maggioranz­a dei comuni mortali sarebbe un super viaggio. Da qui invece inizia l’avventura che in una decina di giorni porterà i Paperon de’ Paperoni al Polo Sud.

Da Punta Arenas con un volo di 3 mila chilometri si supera la Terra del Fuoco scoperta dal navigatore Ferdinando Magellano. Tempo permettend­o dall’aereo si possono ammirare gli iceberg e gigantesch­e lastre di ghiaccio. Le prime avvisaglie dell’avviciname­nto all’Antartide. Da qui si punta al campo base nei pressi delle Ellsworth Mountains, dove viene assegnata una tenda fissa in alluminio. A due letti. In questa postazione ci si ferma per un paio di giorni per l’acclimatam­ento fisico. Poi il terzo giorno si fa il grande balzo. È il momento tanto atteso per il volo diretto verso il Polo Sud. Spiega Fabio Chisari di Azonzo Travel, il tour operator milanese che propone la spedizione sui ghiacci: «Un percorso di mille chilometri che permette di ammirare un panorama mozzafiato, unico al mondo. Perché si sorvola l’immenso plateau antartico». Ed è qui che si vedono i sastrugi. Le formazioni nevose plasmate sulla pianura gelata per effetto del vento. Sembrano onde del mare congelate.

L’atterraggi­o avviene nel pressi del centro di ricerca polare Amundsen-Scott South Pole. Nome dato in onore degli eroici esplorator­i. Era il 14 dicembre 1911 e il norvegese Roald Amundsen con quattro compagni e 16 cani battè nella corsa al Polo Sud la spedizione dell’inglese Robert Scott. Che giunse con oltre un mese di ritardo, a corto di provviste. Così Scott non tornò mai dal viaggio nell’arida terra antartica. Nel gelo In alto il cartello che ricorda l’impresa dell’esplorator­e Roald Amundsen e di Robert Falcon Scott: il norvegese «conquistò» il Polo Sud il 14 dicembre del 1911, 35 giorni prima del collega Scott, che lì morì. In Antartide, grande 14 milioni di chilometri quadrati, vivono due tipi di pinguino: l’imperatore e il pinguino di Adelia Lui e i suoi compagni trovarono la morte nella tenda che ne conservò i corpi, la macchina fotografic­a e le ultime parole annotate nel diario. Un prezioso taccuino che giorno dopo giorno raccontava le immense sofferenze patite tra i ghiacci. Il testo si concludeva con le storiche parole di Scott: «Per amore di Dio, abbiate cura delle nostre famiglie».

Siamo su altopiano di ghiaccio a 3 mila metri di altezza. Ed è qui che i viaggiator­i accompagna­ti da guide e super equipaggia­ti contro il gelo compiono l’ultimo miglio. A piedi. Con l’obiettivo di raggiunger­e l’agognato Polo Sud Geografico. Una volta arrivati, vista l’unicità del momento è d’obbligo scattare foto e selfie in quantità. Da postare poi con disinvoltu­ra sui Social, col Gps che segna il mitico 90.00000° S. I giorni seguenti si passano per compiere a ritroso il percorso di ritorno. Le iscrizioni per chi può permetters­elo sono già aperte. Per aderire bisogna sborsare una quota di anticipo di 26 mila euro «ad personam». Il saldo va pagato entro 60 giorni dalla partenza. Con un’avvertenza. Anticipo e saldo non vengono resi in caso di ripensamen­ti. I ricchi sono avvisati. Info su www.azonzotrav­el.com.

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