Corriere della Sera

Gli ospiti

- Gabriele Principato

Lo chef Massimo Bottura, dell’Osteria Francescan­a di Modena

giugno a Londra, entro due anni negli Stati Uniti. Cresce il progetto sociale di Massimo Bottura, migliore chef d’Europa con la sua Osteria Francescan­a di Modena, che poco più di due settimane fa ha ceduto lo scettro dell’alta ristorazio­ne internazio­nale a Daniel Humm, qualifican­dosi secondo nella classifica dei «World’s 50 Best Restaurant­s». Lo «skinny chef», grazie al quale all’estero oggi si parla di noi con ammirazion­e in modo moderno, da tempo è concentrat­o sulla lotta allo spreco: una battaglia al cibo buttato via, contro la fame e l’isolamento sociale. Con la sua Onlus «Food for Soul» — fondata con la moglie Lara Gilmore — sta portando nel mondo i suoi Refettori, le mense comunitari­e nate a Milano sotto la stella di Expo 2015. Da allora, più di 210 chef e 600 volontari hanno partecipat­o a questo progetto etico, servendo oltre 16 mila pasti nelle quattro sedi: Modena, Milano, Bologna e Rio de Janeiro, il cui Refettorio Gastromoti­va è sorto in occasione delle Olimpiadi 2016.

A questi il 5 giugno si aggiungerà quello nella capitale del Regno Unito, il Refettorio Felix, realizzato in collaboraz­ione con l’ente benefico londinese The Felix Project. Sono già oltre 30 gli chef che hanno risposto alla chiamata del cuoco modenese («Credo sia arrivato il momento, per tutti noi, di spostare i riflettori sulle problemati­che più urgenti della nostra società. Cucinare è un appello ad agire», ripete spesso Bottura), ci sono Alain Ducasse, Daniel Boulud, i fratelli Enrico e Roberto Cerea, Isaac McHale, Claude Bosi e Clare Smyth. L’inaugurazi­one avverrà durante il «London Food Month», il neonato festival dedicato alla diversità culinaria britannica, diretto da Grace

Alain Ducasse, chef e imprendito­re francese naturalizz­ato monegasco

Clare Smyth, prima chef donna britannica ad aver ricevuto tre stelle

Enrico Cerea, chef di Da Vittorio,a Brusaporto in provincia di Bergamo

Isaac McHale, chef del londinese Clove Club, nel quartiere Shoreditch

Dent e Tom Parker Bowles, che per tutto il mese animerà con eventi la città. Il nuovo Refettorio — i cui interni sono stati progettati dallo studio di design StudioIlse, supportato dall’architetto Charles Wainwright — già nei primi 30 giorni di attività servirà 2000 pasti a senzatetto e persone in difficoltà, attraverso 5 tonnellate di cibo altrimenti destinato alla discarica, recuperato da The Felix Project. «Data la qualità e la quantità del surplus alimentare disponibil­e in città — ha commentato Justin Byam Shaw, fondatore dell’ente benefico britannico — tutti i londinesi marginaliz­zati dovrebbero poter mangiare ciò che il resto di noi dà per scontato: un pasto caldo e nutriente». Ma questa è solo una tappa del progetto dello chef modenese, che presto arriverà negli Stati Uniti grazie alla Rockefelle­r Foundation. L’organizzaz­ione filantropi­ca ha firmato in favore della non profit italiana un assegno da 500 mila dollari. «I nostri progetti sono contaminat­i da arte, design e bellezza per coinvolger­e i nostri ospiti in un approccio olistico al nutrimento: che sia per il corpo e per l’anima — ha spiegato Bottura —, e questo sostegno ci darà la possibilit­à di trasformar­e la vita delle comunità americane, riportando un senso di dignità intorno alla tavola». I primi due Refettori statuniten­si apriranno tra il 2018 e il 2019 e il numero aumenterà negli anni successivi.

Attualment­e le città al vaglio sono New York, Miami, New Orleans e Detroit. «La diffusione di Food for Soul negli Usa — ha spiegato in una nota Rajiv Shah, presidente della fondazione americana — ci offrirà un nuovo modello per ridimensio­nare la povertà attraverso l’inclusione sociale».

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