Corriere della Sera

Un Giro di pista per il gran finale da Monza a Milano

Cairo: «Sarà il più emozionant­e di sempre»

- Marco Bonarrigo

L’emozione di un giro completo di pista lungo i 5,7 chilometri dell’autodromo di Monza, luogo di culto dello sport mondiale. Poi la fuga: attraverso un cancello aperto a fianco della pit lane comincerà la lunga tirata a 50 all’ora fino a piazza Duomo a Milano. Il Giro d’Italia si è chiuso spesso con una prova contro il tempo, ma il gran finale dell’edizione numero 100 — il prossimo 28 maggio — si annuncia senza precedenti.

La Monza-Milano (29,3 chilometri) non è solo la 76ª conclusion­e nel capoluogo lombardo ma anche l’inizio di un nuovo rapporto con la città dove tutto è cominciato nel 1909. Negli ultimi anni il rapporto si era un po’ incrinato: qualche piccolo tradimento, qualche arrivo un po’ marginale rispetto al cuore pulsante della città. Ora si cambia. «Torna a Milano la tappa finale del Giro d’Italia — ha spiegato ieri il sindaco Giuseppe Sala — una competizio­ne che ho sempre amato e seguito con grande interesse. Milano e il Giro hanno da sempre un rapporto speciale: sapremo accogliere al meglio gli atleti e gli spettatori per questa festa dello sport». Raggiante anche Urbano Cairo, presidente e amministra­tore delegato di Rcs MediaGroup: «Il legame tra Rcs e Milano nasce più di un secolo fa: il nostro gruppo è cresciuto con la città trovando un campo pieno di entusiasmo per tutte le nostre manifestaz­ioni, maratona compresa. Per il Giro100 non potevamo che arrivare nella città che è stata la sua e la nostra culla: sarà il più emozionant­e e sorprenden­te, degno finale di un Giro che Ultima rosa Vincenzo Nibali festeggia la vittoria del Giro d’Italia 2016 (Ansa)

entrerà nella storia».

I 35 minuti circa di gara che separerann­o Monza da Milano potrebbero confermare un vincitore già acquisito nelle tappe di montagna ma anche (è successo nel 2012 tra Hesjedal e Rodriguez) offrire una sfida ancora apertissim­a. La 21ª tappa del Giro sarà l’unica al mondo aperta in contempora­nea anche agli amatori: poco prima dei profession­isti, infatti,

team composti da 4/8 atleti si cimenteran­no in un’inedita cronometro a squadre. Ieri, intanto, doppia vittoria italiana al Tour of the Alps (Montaguti su Pinot al fotofinish) e al Giro di Croazia, con Ruffoni davanti a Nizzolo. In maglia di leader restano, rispettiva­mente, l’inglese Thomas e il croato Durasek.

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