Corriere della Sera

Ecco perché il Monaco è un’insidia per la Juve

Bocci, Pasini, Passerini e l’analisi

- di Mario Sconcerti

Andrei cauto su questa partita che ha l’aria di una trappola. Il Monaco è impression­ante e leggero, ha una facilità primitiva di andare in gol. Non è un avversario facile, molto meglio la finta modestia di Simeone col suo calcio previsto. Quello che non si sa del Monaco è il suo limite nervoso in una semifinale. L’unica partita «inutile» di questa stagione l’ha giocata a Leverkusen, l’ultima della fase a gironi, quando era già primo da un pezzo. L’ha persa 3-0 per inedia, perché era oltre. Il Monaco gioca e pensa come un pirata, è nell’anno dell’intemperan­za, gioca, segna e vince dovunque. È partito in Champions dai turni preliminar­i. Oggi ha segnato 6 reti al City e 6 al Dortmund, 4 al Tottenham, eliminando tutti. È primo nel campionato francese, ha segnato 90 reti, 111 se si conta la Champions. Come fa a essere un avversario semplice? Prende gol, ma non troppi. In campionato ne ha subiti 27, gli stessi della Roma, 6 meno del Napoli. È chiarament­e una squadra sbilanciat­a, prima nella mente, poi nel tipo di gioco. Non ha interesse a difendersi perché sa attaccare come pochi. I suoi tre attaccanti (Mbappé, Germain, Falcao) hanno segnato 65 reti insieme: perché tenere il pallone e non darlo a loro? Jardim, il tecnico che tutti adesso cercano, fa questo: ha messo tutta la squadra a cercare i tre attaccanti. I risultati sono imprevedib­ili. La Juve è più forte e ha una grande fase difensiva, ma il Monaco ha qualità diverse, ha davvero tecnica e forza da centrocamp­o in poi. Sono tutti giovani, corrono e sono felici, vanno smontati in fretta perché soltanto la differenza del calcio può non bastare. Sono l’espression­e migliore, quasi classica, di un’Europa che sta vivendo la sua fase di transito. Le migliori sono implose (Barcellona, United, Chelsea, City, Bayern, le milanesi, campione d’Inghilterr­a è il Leicester, il Psg non decolla), non ci sono più grandi giocatori da comprare, la differenza va fatta sulla fantasia, sui particolar­i. E quelli sono di tutti. Così capita nel grigio una generazion­e dissacrant­e che non vuol darsi un limite. Per essere chiari, la Juve è più forte, è più completa. Ma il Monaco è tutto fuorché un avversario battuto.

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