Corriere della Sera

Padre e figlia al rally per il regalo di laurea Lo schianto nel rettilineo

Palermo, muoiono il pilota e un commissari­o di gara. Lei è in coma

- Felice Cavallaro

Una maledetta sbandata sul rettilineo dissestato. Dopo un curvone. Prima del tornante che Mauro e Gemma Amendolia, 52 e 26 anni, padre e figlia, non sono riusciti a raggiunger­e. Schizzando con la loro ingovernab­ile Mini Cooper fuori dal percorso della mitica Targa Florio. Abbattendo uno dei commissari di gara, Giuseppe Laganà, 56 anni, certo di essere al sicuro su un terrapieno. E invece morto sul colpo. Come Amendolia, alla guida dell’auto dalla quale hanno estratto a fatica la figlia, soccorsa in elicottero a Palermo, in rianimazio­ne, in coma farmacolog­ico.

La maledizion­e di un drammatico incidente s’abbatte, come già quattro anni fa, su questo rally che affonda le origini sulla corsa più antica del mondo, fondata da Vincenzo Florio nel 1906 alle porte di Palermo, sulle strade delle Madonie, oggi ridotte a percorsi di guerra per mancata manutenzio­ne. E forse un avvallamen­to sull’asfalto reso viscido dalla grandine caduta in mattinata ha contribuit­o alla perdita del controllo da parte di Mauro Amendolia, montato alla guida nonostante come primo pilota fosse iscritta la figlia.

Adesso, bloccata per lutto la gara, la parola passa al procurator­e di Termini Imerese Alfredo Morvillo che, con il pm Paolo Napolitano, ha acquisito registrazi­oni audio e video della camera car di bordo. Un gioiello di cui andava fiera Gemma a questa gara approdata come regalo di laurea. Appunto, da primo pilota, al volante. Con il padre pronto a retroceder­e come navigatore. Premio per il sogno coronato il mese scorso a Reggio Calabria, la laurea in architettu­ra, quando avvolta dagli applausi dei parenti accorsi da Messina il più commosso era papà Mauro, il pilota che aveva arruolato tutta la famiglia nella sua scuderia, la Messina Racing Team. Deciso a cedere alla In auto Gemma Amendolia, 26 anni, con il padre Mauro, 52. La ragazza si era appena laureata in Architettu­ra a Reggio Calabria (Photo LaPresse) figliola il posto di guida sul gioiello della squadra, la BMW Mini Cooper.

Lo stesso piccolo bolide che ieri è schizzato ingovernab­ile come una freccia sul selciato mentre al volante era tornato lui, Mauro Amendolia, 53 anni, preoccupat­o dalla giornatacc­ia, dall’asfalto bagnato. D’intesa con Gemma, inquieta per il maltempo e per questo tornata al ruolo di navigatric­e. Anche se nelle prove dei giorni precedenti aveva guidato lei. Con buoni risultati. Soddisfazi­oni condivise a sera con la sorella Valentina, 23 anni, e con la madre, Rosaria Villari, anche lei in passato pilota, contagiata dal marito che l’aveva voluta come presidente del team e che ha seguito tutti

in questi giorni, dalle prove alla tragedia.

Adesso gli amici di Messina si attaccano al telefono cercandola mentre corre da un ospedale all’altro, da Petralia a Palermo, angosciata per la sua architetta in coma, disperata per il marito che non tornerà più nell’«ufficio sinistri» a due passi da piazza Cairoli, a Messina, dove per ironia del destino ha passato la sua esistenza fra gli incidenti stradali, come perito assicurati­vo. E per questo chiamato ieri mattina, prima della corsa, da Antonello Sottile, il titolare della «Moto Service», la ditta con officina sulla Panoramica dello Stretto con cui lavorava di più. «Ci sono un bel po’ di perizie da fare. Ci vediamo lunedì. Ma tu e Gemma tornate vincitori a Messina? Come va?». E Amendolia: «Macchina perfetta, prove ok, ma il tempo s’è guastato».

Ecco l’inquietudi­ne che rende incomprens­ibile quanto accaduto a Daniele Di Giacomo, l’altro amico della «Moto Service», pure lui navigatore: «Forse bisognava cambiare le gomme...». Non si da pace pensando all’esperienza e alla capacità del caposquadr­a sempre con moglie e figlie in scuderia.

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 ??  ?? In alto, il rettilineo dove è andata a finire fuoristrad­a la Mini Cooper pilotata da Mauro Amendolia che poi ha travolto anche un commissari­o di gara (Ansa)
In alto, il rettilineo dove è andata a finire fuoristrad­a la Mini Cooper pilotata da Mauro Amendolia che poi ha travolto anche un commissari­o di gara (Ansa)
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