Corriere della Sera

NORME NON TRACCIABIL­I: L’OPACO LEGIFERARE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

- di Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Tutti ora a guardare il dito, a cercare la «manina» della norma anti Cantone, a interrogar­si se appartenga a chi voleva fare un favore a Renzi o dargli un dispiacere. E invece andrebbe guardata la luna nera, alla cui ombra le norme entrano ed escono misteriosa­mente dai Consigli dei ministri. L’ormai ricca casistica spazia dal condono delle frodi fiscali sotto il 3% alla controvers­a interpreta­zione sulla licenziabi­lità dei dipendenti pubblici con il Jobs Act, per non parlare del balletto di tasse dentro-fuori ad ogni manovra finanziari­a: la clausola «approvato salvo intese» fa da foglia di fico alla singolare pubblicazi­one dei testi solo dopo molti giorni dalla teorica approvazio­ne. Già ci si era assuefatti allo svuotament­o del Parlamento, ridotto per lo più a ratificare decreti legge del governo. Già da anni ci si era rassegnati all’abuso dei decreti legge, strumento sempre più sganciato dai requisiti di necessità e urgenza. Già non si contava quasi più l’imposizion­e del voto di fiducia sulla conversion­e in legge di quei decreti varati dal governo. Ed ecco che adesso l’ennesimo scaricabar­ile tra ministri, che a costo di figurare come passanti dicono di ignorare quello che in teoria avevano annunciato (e a volte vantato) di aver approvato, costringe a prendere atto che evidenteme­nte neanche il fulcro del governo, il Consiglio dei ministri, è la sede vera nella quale le decisioni vengono assunte, e che ad assumerle non sono (o non sono soltanto) i soggetti istituzion­almente prepostivi. Questa sì che è antipoliti­ca allo stato puro. Così tossica che, contro l’opaco legiferare, sarebbe il caso di alzare il velo sui verbali dei Consigli dei ministri, in modo da rendere pubblico quali ministri o burocrati o consulenti abbiano scritto o modificato un certo testo, con quali motivazion­i a confronto, con quali posizioni finali. Perché, ora che da pochi giorni al supermerca­to vige per legge la tracciabil­ità dei latticini e si può sapere nel dettaglio quale strada abbia fatto una mozzarella, diventa insostenib­ile che difetti nei Consigli dei ministri la tracciabil­ità di norme «desapareci­de» o «orfane».

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