Karla la ribelle nella Cuba di Raúl
Le hanno fatto una specie di processo politico, anzi una «valutazione ideologica», al termine della quale è stata proposta la sua espulsione dalla facoltà di giornalismo della Università di Santa Clara, la città-simbolo, a Cuba, della guerriglia del Che contro la dittatura di Fulgencio Battista. Ora spera nel ricorso in appello, ma il provvedimento è stato severo: Karla Pérez González, 18 anni, non potrà più frequentare i corsi dell’ateneo intitolato alla filantropa Marta Abreu.
Quali sono le sue colpe? «Far parte di un’organizzazione controrivoluzionaria», si afferma in un comunicato della Federación Estudiantil Universitaria. In realtà questa studentessa (il cui caso può diventare altrettanto emblematico di quello della blogger Yoani Sánchez) ha capito di non condividere, come ha detto a El País, «il progetto» della leadership cubana e ha cominciato a scrivere con lo pseudonimo di Oriana (in segno di omaggio per Oriana Fallaci) sul blog di Somos+, un gruppo di opposizione che vuole costruire un Paese moderno, prospero e libero». È subito diventata un pericolo pubblico. Karla ha scritto tra l’altro che il partito comunista emargina migliaia di cubani, ha parlato della «rivoluzione interna» che sta maturando tra i giornalisti dei mezzi di comunicazione ufficiali e ha chiesto di smetterla con la convinzione anacronistica che «tutti la pensino allo stesso modo».
L’ottantacinquenne Raúl Castro (che dovrebbe lasciare a febbraio del 2018 la carica di presidente), infatti, non ha mai voluto toccare il sistema del partito unico e le riforme in campo economico stanno subendo un sostanziale rallentamento. Donald Trump, intanto, si chiede se mantenere la promessa di rovesciare la politica di apertura dell’amministrazione Obama, una scelta che rafforzerebbe l’ala dura del regime. Saranno mesi decisivi da tutti i punti di vista. E la gente, che pensa la gente? Se ne vuole andare. Lo conferma un sondaggio dell’Università di Chicago pubblicato recentemente dal New York Times. Come decise di fare nel 1965 Guillermo Cabrera Infante, scegliendo un doloroso esilio volontario. Per essere «libero di pensare».
@Paolo_Lepri Karla Pérez González, 18 anni, studentessa cubana