Corriere della Sera

Karla la ribelle nella Cuba di Raúl

- Di Paolo Lepri

Le hanno fatto una specie di processo politico, anzi una «valutazion­e ideologica», al termine della quale è stata proposta la sua espulsione dalla facoltà di giornalism­o della Università di Santa Clara, la città-simbolo, a Cuba, della guerriglia del Che contro la dittatura di Fulgencio Battista. Ora spera nel ricorso in appello, ma il provvedime­nto è stato severo: Karla Pérez González, 18 anni, non potrà più frequentar­e i corsi dell’ateneo intitolato alla filantropa Marta Abreu.

Quali sono le sue colpe? «Far parte di un’organizzaz­ione controrivo­luzionaria», si afferma in un comunicato della Federación Estudianti­l Universita­ria. In realtà questa studentess­a (il cui caso può diventare altrettant­o emblematic­o di quello della blogger Yoani Sánchez) ha capito di non condivider­e, come ha detto a El País, «il progetto» della leadership cubana e ha cominciato a scrivere con lo pseudonimo di Oriana (in segno di omaggio per Oriana Fallaci) sul blog di Somos+, un gruppo di opposizion­e che vuole costruire un Paese moderno, prospero e libero». È subito diventata un pericolo pubblico. Karla ha scritto tra l’altro che il partito comunista emargina migliaia di cubani, ha parlato della «rivoluzion­e interna» che sta maturando tra i giornalist­i dei mezzi di comunicazi­one ufficiali e ha chiesto di smetterla con la convinzion­e anacronist­ica che «tutti la pensino allo stesso modo».

L’ottantacin­quenne Raúl Castro (che dovrebbe lasciare a febbraio del 2018 la carica di presidente), infatti, non ha mai voluto toccare il sistema del partito unico e le riforme in campo economico stanno subendo un sostanzial­e rallentame­nto. Donald Trump, intanto, si chiede se mantenere la promessa di rovesciare la politica di apertura dell’amministra­zione Obama, una scelta che rafforzere­bbe l’ala dura del regime. Saranno mesi decisivi da tutti i punti di vista. E la gente, che pensa la gente? Se ne vuole andare. Lo conferma un sondaggio dell’Università di Chicago pubblicato recentemen­te dal New York Times. Come decise di fare nel 1965 Guillermo Cabrera Infante, scegliendo un doloroso esilio volontario. Per essere «libero di pensare».

@Paolo_Lepri Karla Pérez González, 18 anni, studentess­a cubana

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