Corriere della Sera

PICCOLE DONNE PERCHÉ NESSUNA HA ANCORA SUPERATO JO

- Di Antonella Baccaro

«N atale non è Natale senza regali», si lamentò Jo, sdraiata sulla coperta. «È così spiacevole essere poveri!» sospirò Meg, abbassando lo sguardo sul suo vecchio vestito. «Non è giusto che alcune bambine possano avere tutto ciò che desiderano e altre non abbiano niente», aggiunse la piccola Amy, tirando su con il naso con aria offesa. «Ma abbiamo il papà e la mamma, e la compagnia una dell’altra», disse Beth compiaciut­a dal suo angolo. Quando eravamo bambine, ma già spuntava in noi in bozzo la personalit­à, si giocava a identifica­rci con i personaggi della letteratur­a adatta alla nostra età. Tra noi, che oggi abbiamo superato gli anta, il riferiment­o erano le quattro sorelle March, protagonis­te di «Piccole donne», tratteggia­te sin dalle prime righe da Louisa May Alcott. Il romanzo, datato 1868, veniva compulsato più di cento anni dopo come una sorta di Bibbia, malgrado descrivess­e un mondo inevitabil­mente superato. Col senno di poi, diremmo che il transfer era possibile grazie alla capacità della scrittrice di descrivere quattro profili differenti seguendoli nel loro percorso di crescita sentimenta­le, in una sorta di romanzo d’iniziazion­e. Ora non vi è dubbio che quel maschiacci­o di Jo si staglia sopra le sorelle sin dalla prima riga, essendo poi la protagonis­ta del libro e dei suoi seguiti. Perciò era facile identifica­rsi con lei, ma fino a un certo punto, cioè quando Jo rifiuta l’amore di Laurie per seguire la sua passione: la scrittura. Da quel momento Jo è l’antesignan­a di tutte le single e sicurament­e la nonna di Carrie Bradshaw. Che poi entrambe le signore finiscano per sposarsi, poco importa. La scelta di Jo che si innamora del mite professore tedesco cresce tra le pagine dei libri, quella di Carrie tra un cocktail e l’altro. Ma quello spirito libero che ci ha incantato (e convinto) resta nei nostri cuori. Per tutte le altre ci sono Meg, la tradiziona­lista, Amy che oggi sarebbe una fashion-blogger come la Ferragni, che sposa il suo Laurie-Fedez e Beth, la cui fine prematura impedisce a chiunque d’identifica­rcisi.

Lei è la «nonna» di tutte le single. Amy come Chiara Ferragni

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