Corriere della Sera

Dal ‘700 a oggi Il fascino intatto delle mostre botaniche

- Di Carlo M. E. Contesso

li intraprend­enti personaggi che solcavano mari e monti alla ricerca di ricchezze erano sempre accompagna­ti da un medico, sovente da un uomo del clero e talvolta, se questa mansione non era ricoperta da uno dei precedenti, da un uomo di scienza. Oltre a gemme, spezie, cioccolato e quant’altro, arrivavano esemplari, o loro descrizion­i, di nuove specie. L’interesse per questi crebbe e molte spedizioni, soprattutt­o da fine ’700 in poi, vennero fatte appositame­nte con questo scopo. Fortunati giardinier­i si occuparono di queste novità: alcune inevitabil­mente vennero perse, altre si moltiplica­rono o vennero ibridate... e il mondo degli appassiona­ti di piante non è scevro dai piaceri del collezioni­smo, tutt’altro, e la sottile gioia che si prova nel pavoneggia­re le proprie rarità, i gioielli più amati, è uno di questi. Le mostre di fiori che la Royal Horticultu­ral Society iniziò già nel 1833 a Chiswick (precursori del Chelsea Flower Show, tuttora faro e passerella nel mondo di piante ornamental­i e giardini) affiancava­no ai banchi di chi vendeva le proprie merci, a quanti esponevano il frutto delle loro cure, facendoli competere per rarità e bellezza. Su quei banchi, sia che fossero esposte per gonfiare l’ego o la borsa, in quasi due secoli son passate piante dai quattro angoli del globo e molte che in natura non sarebbero mai esistite: come avrebbe potuto una rosa cinese ibridarsi con una dell’Europa occidental­e? Le mostre di fiori possono essere un viaggio fantastico: scadente quando le protagonis­te sono quasi tutte frutto della produzione di massa, eccelso quando ci sono rarità e bellezze presentate anche solo per essere ammirate. carloconte­sso@yahoo.com

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy