Nella manovra arriva la rottamazione delle liti fiscali
Domande entro fine settembre. Chiusa ieri senza proroga la misura sulla definizione delle cartelle esattoriali
Si chiude la rottamazione delle cartelle esattoriali mentre si apre quella delle liti pendenti col Fisco. Col decreto legge sulla manovra arriva infatti la procedura per chiudere le controversie tributarie pagando gli importi impugnati senza sanzioni e interessi. La domanda va presentata entro il 30 settembre e se l’importo è superiore a 2 mila euro si può pagare in tre rate: l’80% nel 2017 (40% il 30 settembre e 40% il 30 novembre), il resto a giugno 2018. Se la somma da versare è invece inferiore a 2mila euro, si paga tutto entro il 30 settembre. Il meccanismo indicato nel decreto prevede che i contribuenti in lite col Fisco possano chiedere la sospensione del procedimento, dal primo grado di giudizio a quello in Cassazione. Il processo viene quindi bloccato fino al 10 ottobre e poi, dopo la presentazione della domanda e del pagamento della prima rata, fino al 31 dicembre 2018.
Il versamento, dice il decreto, dovrà riguardare «tutti gli importi di cui all’atto impugnato che hanno formato oggetto della contestazione in primo grado e degli interessi di ritardata iscrizione a ruolo fino al sessantesimo giorno successivo alla notifica, escluse le sanzioni collegate al tributo e gli interessi di mora». Se invece la lite riguarda proprio gli interessi e le sanzioni, l’importo si riduce del 40%. Nulla è dovuto, infine, se la controversia è limitata alle sole sanzioni. Se si fosse già versato parte degli importi queste somme andranno sottratte, ma se si è pagato un importo eccedente non ci sarà rimborso. Il decreto prevede anche l’ampliamento della possibilità di ricorrere alla «mediazione»: si potrà su importi fino a 50 mila euro (finora 20 mila).
Ieri, intanto, è scaduto il termine per presentare le domande di rottamazione delle cartelle Equitalia. Gli ultimi dati, riferiti al 31 marzo, parlano di circa 800 mila domande. Equitalia risponderà entro il 15 giugno, poi il contribuente comincerà a pagare, senza interessi e sanzioni, secondo il piano prescelto, da una a cinque rate (l’ultima a settembre 2018). Nei comuni terremotati la domanda si può invece presentare fino al 21 aprile del prossimo anno.
L’affluenza agli sportelli Equitalia è stata altissima nelle ultime settimane. Il direttore, Ernesto Ruffini, ha chiesto ai dirigenti di andare anche loro agli sportelli per raccogliere le domande. E lui stesso lo ha fatto più volte. Ieri era negli uffici di Roma centro. Il governo contava di incassare 7,2 miliardi. Ma alla fine saranno di più.