«La Lettura» e i suoi autori: «Così scrivere ci fa crescere»
«Un prospettiva, una lettura, uno sguardo diverso. Nella sfida continua di realizzare un settimanale culturale che vuole essere un laboratorio di incontro tra linguaggi diversi, il contributo degli scrittori è un fondamentale punto di forza». Così, nello Spazio Corriere della Sera a Tempo di Libri (Pad. 2), il responsabile della redazione culturale Antonio Troiano ha introdotto ieri Dire, fare, baciare... scrivere, l’incontro con quattro «amici» de «la Lettura»: Teresa Ciabatti, Maurizio de Giovanni, Fabio Genovesi e Vanni Santoni.
I quattro romanzieri hanno raccontato al pubblico che affollava lo stand, il loro lavoro di scrittura per il supplemento, fatto di tempi, spazi, strutture molto differenti da quelli richiesti dalla stesura di un romanzo. Genovesi ha raccontato di come proprio da una richiesta dell’inserto di un
«Diamo voce a persone che non ce l’hanno. Si diventa più colti. E da certe idee nascono romanzi»
«racconto estivo» sia nata un’idea: «Il ricordo di come mio padre mi insegnò a nuotare». E quell’idea si è poi trasformata in un romanzo che ha appena concluso e si intitolerà Il mare dove non si tocca (e uscirà il 5 settembre per Mondadori). Santoni ha sottolineato il continuo stimolo che viene dal recensire libri diversi, dall’approfondire argomenti nuovi: «Sono diventato più colto». Il suo La stanza profonda (Laterza) è tra i 12 titoli selezionati per il Premio Strega 2017 insieme a La più amata (Mondadori) di Teresa Ciabatti: «Nelle interviste per “la Lettura” posso dar voce a personaggi che altrimenti non sarebbero raccontati». Per de Giovanni, che ha da poco pubblicato I Guardiani (Rizzoli), la sfida è anche divertente: «Mettersi in gioco per rispettare limiti di tempo e di argomento».