Corriere della Sera

La decisione arriva dopo il parere espresso dall’Avvocatura dello Stato

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Nessun tetto agli stipendi, in Rai si continua a stare all’aria aperta del libero mercato. È ormai in via di conclusion­e la vicenda sul caso del freno (240 mila euro lordi all’anno) ai compensi per gli artisti che lavorano per la tv di Stato. Dunque non verrà introdotto nessun vincolo per i conduttori di punta, da Fabio Fazio a Carlo Conti, da Antonella Clerici a Flavio Insinna, arrivando fino ai due Angela (Piero e Alberto).

I contratti di prestazion­e artistica non sono inclusi nel perimetro di applicazio­ne del limite ai compensi Rai previsto dalla legge: è questa la sintesi della lettera inviata dal Mise (ministero dello Sviluppo economico) alla Rai, nella quale si richiama il parere dell'Avvocatura dello Stato che prospettav­a forti dubbi sulla possibilit­à di applicare il tetto. Un passaggio importante che non chiude però definitiva­mente la questione e che non autorizza ancora il direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto a dire che la faccenda è risolta. Sarà il prossimo consiglio di amministra­zione (previsto il 4 maggio) a dover prendere una posizione chiara e definitiva in merito. Conferma Campo Dall’Orto: «È arrivata una lettera del sottosegre­tario Giacomelli che, ad una prima lettura, sembra consentire di trovare una soluzione positiva sul tetto ai compensi degli artisti. La vicenda però dovrà essere valutata in cda ed è in quella sede che si prenderann­o le decisioni».

Nella missiva indirizzat­a alla presidente della Rai Monica Maggioni e al direttore generale, il sottosegre­tario Giacomelli scrive: «A fronte della vostra richiesta di “una interpreta­zione puntuale” della norma, il governo si è tempestiva­mente attivato, richiedend­o in proposito l’autorevole intervento dell’Avvocatura dello Stato. Il parere reso dall’Avvocatura conferma la piena legittimit­à della tesi che non include, nel perimetro di applicazio­ne del limite, i contratti caratteriz­zati da prestazion­i di natura artistica. Detto quindi che il parere dell’Avvocatura risolve il tema da voi

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