Corriere della Sera

Principess­a Juve

Semifinale Dopo il sorteggio, l’ordine di Allegri: «Non è da noi snobbare l’avversario» Trova il Monaco, mina vagante della Champions Squadra, società e tecnico decisi a cercare il triplete

- Alessandro Bocci

«Il triplete? Sogni che lasciamo ai tifosi». La partita del Camp Nou è finita da appena mezz’ora quando Gigi Buffon, anima e coscienza dello spogliatoi­o, detta la linea. La Juve è così: qualità e concretezz­a. Le rasoiate di Dybala e la robustezza del Muro. E le parole giuste al momento giusto. Avanti piano, ma con decisione. Un passo alla volta. Il Genoa, avversario di domenica sera, vale più del Monaco, riservato in sorte dalla mano fatata

dell’ex Ian Rush. L’urna di Nyon vuole bene alla Signora degli scudetti.

L’accoppiame­nto nelle semifinali di Coppa è principesc­o, il migliore possibile. Il segreto però sta nel saperlo apprezzare. «Non è nella cultura della Juve sottovalut­are un avversario, figuriamoc­i una semifinali­sta di Champions League: servirà massima attenzione», il tweet inviato da Massimilia­no Allegri, che non è solo un messaggio alla squadra, ma a tutto l’ambiente. Molti si vedono già a Cardiff, sede della finale il 3 giugno, con la vincente dell’affascinan­te derby di Madrid. E inve- ce non è così. La principess­a Juve nel Principato non deve farsi distrarre.

«Ragazzi bisogna stare sul pezzo», ha gridato l’allenatore dentro lo spogliatoi­o di Vinovo dove la squadra ha seguito il sorteggio in tv ma subito dopo ha proseguito l’allenament­o perché domani sera c’è il Genoa «una partita che se riusciamo a vincere ci regala l’ottanta per cento dello scudetto», Max dixit.

Il prossimo mese è cruciale. La seconda semifinale nel giro di tre anni, la settima da quando esiste la Champions (1992), alza l’asticella delle speranze troppo a lungo represse. E il rischio, adesso, è di abbandonar­e la concretezz­a con cui i bianconeri sono arrivati sino qui e lasciarsi trasportar­e dall’entusiasmo dell’ambiente. Allegri non ci sta. La Juve stavolta è favorita e proprio per questo ha molto da perdere. Senza contare che il Monaco, tre anni fa nei quarti, ha impegnato la Signora più di quanto fosse prevedibil­e. Il portoghese Leo Jardim ha una squadra giovane, veloce, aggressiva. La prima sfida in trasferta, il 3 maggio, sarà un vantaggio. I francesi attaccano, ma si lasciano attaccare. Così bisognerà giocarla sulle ripartenze veloci, cercando di togliere ai principini fiducia ed entusiasmo. Dybala, che ha appena oscurato Messi e Neymar, dovrà ingaggiare un duello pieno di fascino e talento con la stellina Mbappé; Marchisio, che dopo l’infortunio stenta a ritrovare la dimensione, all’andata non dovrà far rimpianger­e lo straordina­rio Khedira (squalifica­to) di questa stagione.

Soprattutt­o dovrà svegliarsi Higuain, letale in campionato, ma assente ingiustifi­cato in Champions. Allegri dovrà essere bravo a tenere bassa la pressione e a gestire gli uomini durante il prossimo ciclo di ferro: dopo il Genoa, sono in programma la trasferta a Bergamo (venerdì) con l’Atalanta, poi quella a Monaco e ancora il derby con il Toro, Monaco in casa e Roma all’Olimpico. 6 partite in 22 giorni. Champions e scudetto, tutto è in gioco. Senza trascurare la finale di Coppa Italia con la Lazio. Il triplete, sfuggito nel 2015, non è più un’utopia. E, sotto sotto, anche Buffon è d’accordo.

Allegri Non è nella nostra cultura sottovalut­are una rivale, figuriamoc­i una semifinali­sta Massima attenzione Sveglia Higuain Per il trionfo si attende il risveglio europeo di Higuain, implacabil­e in campionato

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