Corriere della Sera

L’ex Simone: «Macché fortuna, i bianconeri sono sfavoriti»

- Carlos Passerini

cambiare strategia grazie anche alla vicinanza interessat­a — chiamiamol­a così — del potentissi­mo Jorge Mendes, il procurator­e portoghese di Mou e CR7 che col club del Principato fa affari su affari attraverso la sua Gestifute.

Prima però i giocatori li portava e basta, gente affermata come Falcao, James Rodriguez e Moutinho, pagati 130 milioni nel 2013, mentre ora il meccanismo è ribaltato. Attraverso le sue preziose mediazioni, il Monaco acquista talenti giovanissi­mi con investimen­ti di media caratura, dai 7 ai 15 milioni, li tiene due-tre stagioni, li valorizza e poi li rivende a cifre esorbitant­i sfruttando vetrine come la Champions e il clima rilassato: malgrado i tre gol per volta e i prezzi popolari, al Louis II ci vanno in media 8.700 spettatori. C’è meno gente che a vedere il Chievo.

In un certo senso questo disinteres­se è però una forza: da quelle parti gli ultrà non han- no mai occupato il casinò per le cessioni di Kondogbia e Martial, e difficilme­nte lo faranno per Lemar, Bakayoko, Mendy, Fabinho o Bernardo Silva. Il senso è che il club può operare come un’azienda pura. Oggi il Monaco è un modello gestionale imitato da mezza Europa, incentrato su corposi investimen­ti nell’academy e una fittissima rete di osservator­i: un piano astuto, tanto che secondo una recente analisi di Financial Times-Kpmg è la terza squadra europea per risultati rispetto alla spesa.

L’età media non arriva ai 25 anni, qualcuno come Kylian Mbappé ne ha 18 giusti. Figlio di padre camerunens­e, gioca accanto al rinato Falcao in un 4-4-2 spinto, per molti è il nuovo Henry ma la verità è che segna di più: già 5 gol in questa Champions, meglio di Messi alla sua età. Non è un caso che lo United abbia offerto per lui 55 milioni, né che il Monaco abbia risposto picche: il suo valore aumenterà. «Ha un dribbling unico, è una scheggia ed è forte come un toro» assicura Simone, il quale però invita a guardare anche dietro. In difesa spicca la personalit­à di Glik, ex capitano del Torino, che ieri ha già avvisato la Juve postando sui social la foto di un suo robusto tackle in un derby: «Sono su di giri». E pensare che mancano ancora dodici giorni.

Jardim Sono una squadra fortissima, con una grande difesa Ma noi possiamo farcela

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