La guida dell’Economia sui risparmi in banca e i mutui per la casa
Su «L’Economia» la guida per scegliere la banca
La banca ideale (per i correntisti), i conti del calcio italiano (e non solo), i piani di Eataly, le ultime notizie dal pianeta dei mutui per la casa.
L’Economia, il settimanale in edicola domani gratuitamente insieme al Corriere della Sera, mette in fila come di consueto grandi storie, personaggi e alcune chiavi per affrontare con più cognizione di causa le sfide della finanza personale. La prima, quella con cui tutte le famiglie devono misurarsi prima o poi, è la scelta della banca. In tempi di tassi zero e di crisi finanziarie, bisogna considerare parametri che non siano il solo rendimento.
Per guadagnare tre euro l’anno, infatti, in media occorre tenerne sul conto 100 mila. Ovvio allora che la solidità dell’istituto, l’efficienza, la redditività e costi competitivi per il servizio di cui abbiamo bisogno siano elementi decisamente più importanti. Ecco allora la foto di gruppo dei 13 istituti principali e delle maggiori banche alternative e online, con numeri e istruzioni per prendere le misure dello sportello. Per verificare se il conto corrente che abbiamo funziona bene. O se non sarebbe meglio cambiare. Sull’industria del risparmio gestito nel suo complesso riflette invece Ferruccio de Bortoli, che indica luci ed ombre di un business enorme, affascinante anche per gli stranieri e mai abbastanza considerato: quello che amministra, con buona professionalità ma costi ancora troppo elevati, la ricchezza delle famiglie italiane.
Dallo sportello alla porta. Quella del campo di calcio, che catalizza l’attenzione di un Paese tifoso. Oltre alle singole fedi c’è un grande giro d’affari, di cui sarebbe meglio essere più coscienti. Quanto guadagnano davvero i giocatori più pagati? Come stanno i bilanci delle squadre più amate? E ancora: quanto costa il sogno di uno stadio di proprietà e quanto ci guadagna chi ne ha uno. Come la Juve, le squadre inglesi e qualche club minore. Anche italiano. L’Italia che vince, fuori dal pallone, è sempre quella delle mini multinazionali. Andrea Guerra, amministratore delegato di Eataly, racconta a L’Economia i piani ancora segreti dell’azienda che ha contribuito a portare nel mondo i marchi delle nostre eccellenze alimentari. Poi nel menu del settimanale ci sono i conti in tasca alle aziende italiane che rialzano la testa, come Moncler e Recordati; la nuova saga di Abertis e Atlantia; i progetti delle crociere e la nuova accademia privata della Motor valley emiliana. Qualche domanda scomoda al Tesoro sulla frenata delle ultime privatizzazioni. I compiti a casa per i giganti della Silicon Valley, che predicano bene e razzolano male sulle notizie poco veritiere e che sono maschilisti quando si entra nella stanza dei bottoni. Con qualche rara eccezione. Infine, se nel prossimo anno chi investe in Borsa e in titoli di Stato dovrà misurarsi con le tempeste magnetiche causate dalle numerose elezioni programmate in Europa, su L’Economia potrete trovare le ricette per portafogli adeguati a tutti gli scenari possibili. Ma anche fare la conoscenza con gli uomini e le donne dell’amministrazione Trump, come la consigliera economica Dina Habib Powell, e con i due registi occulti (ma non troppo) della lunga trattativa che condurrà alla Brexit: Martin Selmayr, capo staff di Jean-Claude Juncker, e Nick Timothy, braccio destro di Theresa May.