Prodi accoglie Orlando con tortelli ed erbazzone: i gazebo risveglino i dem
E nel partito è lite sul Guardasigilli da Fazio
Con un pranzo a base di tortelli ed erbazzone di biete e spinaci, piatto forte della moglie Flavia, Romano Prodi ha spostato il suo peso dalla parte di Andrea Orlando. Il Guardasigilli ieri è stato ricevuto in casa a Bologna dall’ex premier ed ex presidente della Commissione europea, come segno di stima e apprezzamento per il contributo del candidato alla rinascita del Pd.
L’endorsement non è ufficiale, ma la nota divulgata dall’ufficio stampa del Professore — nel mezzo di una giornata accesa dalle polemiche sul rischio flop ai gazebo — è un valido indizio per interpretare lo stato d’animo del padre nobile.
Al momento dei saluti, ha raccontato Prodi, «abbiamo condiviso l’augurio che una grande e bella partecipazione alle primarie possa segnare il necessario risveglio del Pd». E qui le parole scelte non sono casuali, visto che gli orlandiani accusano Matteo Renzi di avere «addormentato» le primarie per ottenere una vittoria facile.
Alcuni senatori vicini al Guardasigilli si dicono «umiliati» per la scelta di non dare alle primarie il giusto risalto. «A una parte dei nostri compagni l’affluenza alta spaventa — scrivono, plaudendo all’uscita di Prodi — perché a loro conviene considerare esaurito il congresso con la votazione dei circoli, evitando colpi di scena». E Orlando usa il termine «vergogna» per rimproverare al Pd l’astuzia di non fare alcuna campagna per chiamare gli italiani ai gazebo: «Il paragone non sarà fatto sulla base dei clic alle comunarie, ma sulle precedenti votazioni primarie».
E qui torna Prodi, che fu incoronato candidato premier da quattro milioni di cittadini in coda. Numeri da leggenda. Sandra Zampa, anche lei ospite di Prodi ieri, descrive il pranzo come «cordiale e pieno di amicizia». E sottolinea le affinità elettive tra il padrone di casa e il suo ospite: «Prodi sa ascoltare. Una dote che è anche di Orlando, al quale va riconosciuto di aver ascoltato i tanti che non si riconoscono nella linea impressa da Renzi al Pd».
Sarà stato l’invito bolognese chez Prodi ad accendere la gelosia dei renziani o l’incontro a Milano tra Orlando e Giuliano Pisapia? Fatto sta che ieri i fedelissimi del favorito hanno protestato contro Fabio Fazio, reo di avere invitato per oggi Orlando in trasmissione. Ernesto Carbone accusa il conduttore di Che tempo che fa di aver violato «ogni regola delle pari opportunità ospitando un unico candidato». Una cosa che «avvelena le primarie», per il renziano del ciaone, che interpella direttore generale, presidente e cda della Rai. La replica del programma è serafica. L’ufficio stampa di Fazio ricorda che Renzi aprì la campagna delle primarie, appena rientrato dagli Usa, proprio da lui, che lo ha invitato «ben due volte quest’anno».
Anche Michele Emiliano si sente escluso e affida la protesta al suo deputato Umberto Marroni, il quale invoca «un trattamento uguale per tutti». Da qui a domenica prossima, lo scontro si farà più aspro e il tema dell’affluenza è quello che più divide. Gli avversari incalzano Renzi, lamentano «primarie con la sordina».
Il sostegno L’endorsement ufficiale non c’è ma dopo il pranzo a casa sua dall’ex premier parole di stima
La replica del Nazareno è affidata al capogruppo, Ettore Rosato: «Una polemica lunare. Un milione sarebbe già un grande successo, ma saranno di più». Quanti? Per Francesco Boccia, sostenitore di Emiliano, sotto il milione sarebbe «un flop» visto che nel 2013, quando Matteo Renzi vinse su Gianni Cuperlo e Pippo Civati, gli elettori ai gazebo furono 2 milioni e 800 mila.
Abbiamo condiviso l’augurio che una grande partecipazione alle primarie possa segnare il necessario risveglio del Pd Romano Prodi