Grande coalizione 5 Stelle-Pd? L’asse post voto fa già discutere
Di Battista: «Da soli, in Parlamento chiederemo la fiducia sul nostro programma»
«Sono convinto che potremo governare da soli». E ancora: «Non faremo alleanze». Alessandro Di Battista in piazza a Quarrata, in provincia di Pistoia, taglia corto sugli scenari post voto. Ribadisce la linea dei Cinque Stelle. «Portiamo avanti un programma in maniera totalmente libera e indipendente», dice. Poi spiega: «Se non dovessimo riuscire a prendere il 40% vincendo comunque le elezioni, il presidente Mattarella ci dovrà dare l’incarico (di governo, ndr). A quel punto ci presenteremo alle Camere e chiederemo la fiducia sul programma».
Parole che cadono non a caso nel giorno in cui Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano lancia l’ipotesi di una grande coalizione — visti i sondaggi attuali — dopo il voto alle Politiche, «un’intesa fra i Cinque Stelle e il Pd». «Fra tutte le soluzioni difficili — scrive Travaglio — è la meno impossibile. E anche la più auspicabile». Il direttore del quotidiano ricorda i punti di contatto (il testamento biologico, il superamento della paralisi sulla Consulta), evoca il primo Renzi — «il più grillino del Pd» — e pone come condizione il fatto che i pentastellati siano «disponibili a smussare le proprie asperità».
Una condizione, quest’ultima, che non trova sponda tra molti parlamentari. Sarà per il clima da campagna elettorale, sarà per le battaglie quotidiane contro i dem, una larga fetta dei Cinque Stelle nega la possibilità. Caustica Roberta Lombardi, capogruppo ai tempi dello streaming con i dem nel 2013: «Come abbiamo fatto a non pensarci prima?». Sulla stessa linea anche Nicola Morra, che commenta: «Con tutto il bene che posso volere a Travaglio, a Marco mi vien da dire: “Ma manco morto! Piuttosto me ne torno a casa...”». «Il “Renzi delle origini” non è mai esistito», twitta il senatore Vito 27 marzo 2013 Lo streaming tra il premier incaricato Pier Luigi Bersani e i 5 Stelle 19 febbraio 2014 Lo streaming tra il premier incaricato Renzi e il 5 Stelle Grillo Petrocelli. E aggiunge: «La linea del M5S la sceglieremo con gli iscritti». Proprio su questo punto, però, c’è chi vuole aprire una discussione nel Movimento. «Dovremmo mettere la nostra linea in votazione sul blog — dice un pentastellato —: così facendo, c’è il rischio di perdere dei voti prima delle elezioni, ma non quello di perdere la faccia dopo». C’è anche chi fa dei distinguo. «Con il Pd così come è ora è impossibile un dialogo, ma con una parte di loro si potrebbe anche discutere». Voci flebili, che sembrano scontare l’ennesima disputa interna tra chi — guardando al futuro e alle possibili alleanze — spinge per un’apertura a sinistra e chi a destra.
Mosse anzitempo, perché il Movimento si sta per lanciare nella campagna per le Amministrative.
Le iniziative
Marcia Perugia-Assisi per il reddito di cittadinanza. L’idea del blitz di Grillo a Parma
E non solo. Nuove iniziative stanno per essere lanciate. «Mi piacerebbe che Beppe Grillo venisse al Santuario della Spogliazione», afferma al Messaggero il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino. Forse non dovrà attendere molto. Tra un mese circa, infatti, dovrebbe tenersi la seconda edizione della marcia per il reddito di cittadinanza, ancora — secondo i rumors — lungo il percorso della Perugia-Assisi, ipotesi preferita a una marcia per il ritorno alle urne. Ci sarà anche Beppe Grillo, che avrebbe manifestato anche l’ipotesi di fare un comizio a Parma e che, tre giorni dopo il ballottaggio, tornerà sul palco con il suo show all’Estate fiesolana.