Emiliano e «il senso di colpa» su Craxi
Bettino Craxi e la sinistra. Una questione antica, irrisolta, che ancora smuove opinioni (e passioni) contrastanti. Ieri l’ha affrontata, en passant, Michele Emiliano. A Bobo Craxi, che a Bari gli assicurava sostegno nella sua corsa alla segreteria del Partito democratico, il governatore pugliese si è rivolto così: «La tua presenza mi fa passare quel senso di colpa che la politica italiana dovrà in qualche maniera elaborare nei prossimi anni per rendere giustizia al leader socialista». Il dibattito più recente sulla figura di Bettino Craxi è stato lo scorso a gennaio a Milano. Ci furono toni accesi sull’ipotesi, avanzata dal centrodestra, di dedicargli una via. Il sindaco Sala si mostrò disponibile — «ma non so se Milano è pronta a riabilitarlo» — il Pd si divise, sul web circolavano gli appelli di favorevoli e contrari. Alla fine non se ne fece niente e tra i più risoluti nel dire di no — «sarebbe un insulto alla città» — ci furono i Cinquestelle, gli stessi a cui l’ex pm e attuale presidente pugliese Emiliano si rivolge quasi quotidianamente per un dialogo. Niente di così strano nella politica del «giorno per giorno», ma la figura di Craxi, come lo stesso governatore dice, richiederebbe forse un’«elaborazione» più approfondita. to che viene chiamato a fare l’assessore, specie per la sanità, i lavori pubblici o l’immigrazione...».
A lasciare perplessi sul ddl — ha confermato il segretario dell’Anm Edoardo Cilenti — è «la possibilità di ricollocamento presso gli uffici della Corte di cassazione e della Procura generale. Si intravede così il rischio di una corsia preferenziale». L’articolo 51 della Costituzione, però, prevede il diritto per chi viene eletto a «conservare il suo posto di lavoro»: ecco perché ieri Alfonso Scermino (Unicost) ha proposto di pensare a «una modifica costituzionale» oppure a limitare il rientro «alle funzioni giudicanti civili». Per Giuseppe Marra (Autonomia e indipendenza), invece, «la scelta più limpida è quella più radicale: il magistrato che sceglie di fare politica non può tornare ad esercitare funzioni giudiziarie». «Il Parlamento farebbe bene a cogliere l’occasione per licenziare il testo giusto — commenta, infine, il consigliere del Csm Antonio Leone — quello che riporterebbe equilibrio tra i poteri».