IL RECORD DI ASSENTEISTI PER LA MUNICIPALIZZATA DEI RIFIUTI A ROMA
Mille dipendenti dell’Ama ogni giorno non si presentano dunque al lavoro. E siccome il personale della municipalizzata che a Roma si occupa dei rifiuti ne conta 7.927, ciò significa che da questo numero bisogna sottrarne il 12,6 per cento. Le dimensioni dell’assenteismo sono state rese note ieri dal Messaggero. Ma la notizia ancora più grossa è che non è cambiato assolutamente nulla. Se i numeri sono quelli pubblicati dal quotidiano romano, sono più o meno gli stessi di sempre. Ed è avvilente scoprire che nemmeno con la giunta della trasparenza e della triplice onestà le cose non siano diverse. Intendiamoci: i problemi dell’Ama, come di tutte le municipalizzate della Capitale, sono particolarmente gravi. Con patologie che vanno ben oltre il puro e semplice assenteismo. Basterebbe ricordare che ben 1.600 dipendenti su meno di 8 mila hanno diritto ai benefici previsti dalla legge 104, quella che consente di dedicare tre giornate lavorative al mese ai congiunti infermi anziché all’azienda. Un numero superiore a quello di tutti gli assunti nell’ondata del 2008-2010 (1.518), con una incidenza sulla forza lavoro valutabile nel 20 per cento contro una media dell’1,5 nell’universo delle aziende private. E a 400 di loro quel beneficio è riconosciuto in misura doppia. Per non parlare dei 1.200 certificati di inidoneità al lavoro. Cifre indicative di una tolleranza consociativa fra politica, burocrazia e sindacato ai limiti della complicità, che ha contribuito a ridurre la reputazione della città più bella del mondo in quella della capitale più sporca d’Europa. Incidere un simile bubbone non sarebbe stato facile per nessuno. Ma almeno provarci sarebbe stato doveroso. Resta il fondato sospetto che non sia avvenuto nemmeno questo.