Corriere della Sera

Padoan replica allo schiaffo di Fitch «Il debito scende»

«Inaccettab­ile l’uso del termine fallimento»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Giuseppe Sarcina

WASHINGTON Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan prova a circoscriv­ere il giudizio di Fitch, l’agenzia che venerdì 21 aprile ha tagliato il rating sull’Italia: «A me sembra che non ci sia nulla di nuovo dal punto di vista economico. Il taglio sembra più legato ai rischi politici». Ma poi si fa notare che Fitch cita «il fallimento» del governo nel processo di riduzione del debito. E allora il ministro usa parole più secche: «Non accetto la parola “fallimento”, mi sembra totalmente fuori luogo. Il debito si è stabilizza­to e sta iniziando a scendere, anche se mi piacerebbe vedere un calo più rapido».

Nella conferenza stampa conclusiva del G20 finanziari­o a Washington, Padoan e il Governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco toccano anche le possibili conseguenz­e di un grande risultato di Marine Le Pen già nel primo turno delle presidenzi­ali francesi di oggi. Padoan riferisce che non è prevista alcuna riunione di emergenza dell’Eurogruppo. Visco osserva che «la Bce ha gli strumenti per intervenir­e in caso di tensioni sulla liquidità», aggiungend­o che «il problema è più di lungo termine, più prospettic­o: bisognerà vedere che cosa succederà sugli spread e così via, ma è una questione che trascende gli interventi monetari».

L’Italia, dunque, è tra i Paesi più esposti ai contraccol­pi finanziari del voto francese.

Alle inquietudi­ni legate a Parigi si sommano quelle interne. Il giudizio di Fitch chiama in causa l’instabilit­à della maggioranz­a parlamenta­re, dopo il referendum del 4 dicembre scorso. Domani Padoan incontra a New York i grandi investitor­i americani. Un giro di importanza cruciale: il 31% del debito italiano con scadenza a breve termine è in mani straniere. Il ministro si presenterà con la manovra ormai approdata al Quirinale per la firma del presidente. Ma è probabile che anche i fondi di investimen­to americani solleveran­no tre questioni. Primo: quanto dura questo governo? Matteo Renzi continuerà a sostenerlo? «Per quanto mi riguarda l’orizzonte del governo è la scadenza naturale. Non commento i commenti dei commentato­ri», risponde Padoan. Secondo: quali sono i piani per accelerare il ritmo di crescita, che è al momento il più basso nella zona euro? «Il processo di riforme va avanti. Ci vorrà tempo per vedere i risultati, ma per il 2018-2019 mi aspetto un’economia più forte. Chi sarà al governo allora beneficerà del nostro lavoro». Terzo e ultimo: quanto è solido il sistema bancario? «Il sistema è sulla via di una ripresa costante», dice Padoan, con un’aggiunta del governator­e Visco: «Le sofferenze nette sono pari a 15-20 miliardi di euro. Non esiste un rischio sistemico, anche se le banche devono ancora lavorare per migliorare servizi e redditivit­à».

L’orizzonte del governo? La sua scadenza naturale Non commento i commenti

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Fmi Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ieri in una delle sessioni plenarie dell’Internatio­n al Monetary and Financial Committee (Imfc), al Fmi, Washington
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