Capolinea Inter
Partita folle: la Fiorentina vince 5-4, l’Europa è lontanissima
Sorpasso e controsorpasso. L’Inter si fa rimontare ancora una volta e stavolta la lezione è tanto severa quanto definitiva: il 5-4 pirotecnico con cui esce dal Franchi segna al di là di ogni ragionevole dubbio il regno di Pioli. L’Europa è una chimera e dentro il Franchi, che è stato suo e potrebbe ancora diventarlo nella prossima stagione, l’allenatore affonda in maniera implacabile e definitiva. E pensare che nel primo tempo i nerazzurri avevano trovato la forza di ribaltare l’1-0 di Vecino, segnando due volte in 6 minuti, con Perisic e Icardi. Un’illusione. Non erano tanto i meriti degli interisti a riempire gli occhi, quanto i demeriti viola che, in vantaggio, si sono fatti colpire in contropiede, confermando i disagi nella fase di non possesso.
Niente però in confronto alle defaillance dell’Inter. Che nel secondo tempo molla completamente, sotto tutti i profili. Mezz’ora agghiacciante. La squadra non gioca, non difende, non corre. Il risultato è imbarazzante. La Fiorentina, fragile ma almeno organizzata quando attacca, sbaglia con Bernardeschi il rigore del possibile 2-2. Sembra la fine e invece è l’inizio della rimontona. Sousa, sempre seduto in panchina, a causa di un attacco febbrile, fa la cosa al momento giusto: toglie il numero dieci e inserisce Ilicic. I tifosi contestano il cambio, ma una volta tanto ha ragione il portoghese. I viola, con lo sloveno, s’accendono e segnano a ripetizione: 4 gol in 17 minuti, da Astori al raddoppio di Vecino, sino alla doppietta dell’imprendibile Babacar. E l’Inter? Belle statuine in campo. Altro che una squadra vogliosa di dare un senso alla stagione. E non inganni il finale, in cui grazie a Icardi riesce a far paura alla banda del buco viola. Maurito segna altre due volte (43’ e 46’) e Astori al 93’ salva sulla linea il tiro di Brozovic. La Fiorentina vince la sfida delle squadre imperfette. Un risultato che serve a poco, semmai acuisce i rimpianti per la sconfitta di domenica scorsa contro l’Empoli. La par- tita scivola via nel silenzio delle curve, a cui partecipano i duemila interisti, in memoria di Marco Ficini, il tifoso della Fiorentina morto a Lisbona. I primi 20’ sono inguardabili: squadre molli, lunghe, approssimative. Il gol di Vecino scatena la reazione degli interisti, che ribaltano il risultato in sei minuti: Candreva si beve Milic e serve a Perisic il comodo pallone dell’1-1, Icardi raddoppia sul suggerimento profondo di Joao Mario.
Da quel momento solo Fiorentina. Handa salva due volte sul sinistro secco di Borja Valero all’incrocio dei pali e sul tentativo di autogol di Miranda che gira nella propria porta il cross basso del solito Milic.
Nella ripresa la reazione viola è vibrante. Bernardeschi conclude nel peggiore dei modi il suo sabato nero calciando malissimo il rigore (fallo di D’Ambrosio su Babacar) del possibile 2-2. Con Ilicic è un’altra Fiorentina, ribalta il risultato e allunga. Sino alla contro reazione interista. Che non cancella la rabbia per un’altra notte storta: 2 punti in 5 partite e 18 gol al passivo nelle ultime 8 sono lo specchio della crisi. E oggi il Milan può allungare a più 5. Sorride solo Icardi: tre gol al Franchi, 24 (record) in stagione. Il resto è da cancellare.
Paulo Sousa Partita divertente Abbiamo senz’altro meritato la vittoria