Montella pensa al «gran finale» Fassone al futuro: contattato Raiola
Milan con l’Empoli: «Decisiva per l’Europa». Già avviata la pratica Donnarumma
Sta nascendo un nuovo Milan, ma non c’è tempo per parlarne, perché dopo aver fatto finta che il club non fosse in vendita, Vincenzo Montella ora fa finta che non sia subentrata la nuova proprietà. Si chiama isolamento protettivo. «Dobbiamo essere bravi a gestire un nuovo inizio, come siamo stati bravi in questo passaggio — ricorda il tecnico —. La proprietà uscente e quella entrante hanno sostenuto le priorità della squadra». Che, ovviamente, si riassumono nella corsa per l’Europa League, approdo che tutti al Milan considerano indispensabile per il blasone ma anche per riportare l’abitudine di giocare in campo internazionale e a metà settimana. Per riuscirci, Montella ritiene obbligatorie due vittorie con Empoli (oggi pomeriggio) e con il Crotone domenica. «Poi Atalanta e Roma si prepareranno da sole. A queste prime sfide invece dobbiamo arrivare con un certo furore, dimenticandoci l’entusiasmo portato dal pari del derby», archiviato, così come la polemica con Pioli: «Mi dispiace, non ho mai messo in dubbio la sua correttezza». Tempo di svoltare: «I dati psico-fisici sono buoni, faremo un grande finale».
Che, in realtà, è l’inizio di qualcosa d’altro. Montella non lo dice ma parla come uno che si sente parte del nuovo corso: «Ci stiamo conoscendo, i programmi della società sono importanti. Non abbiamo parlato del mio contratto, e neanche ce n’era bisogno. Il mercato? Io non ho la presunzione di conoscere il mercato, non ho liste di giocatori, voglio solo allenare e pensare al campo». Il contrario del manager all’inglese, insomma. Al resto penseranno l’ad Marco Fassone (in serata a Milanello) e il d.s. Massimiliano Mirabelli che, dopo aver passato la giornata con la squadra (la buona notizia mesi di stop per Montolivo, oggi convocato vittorie consecutive del Milan in casa gol segnati da Lapadula all’andata all’Empoli L’Old Trafford, racconta chi c’era, è rimasto muto per cinque interminabili minuti quando giovedì notte il vecchio Zlatan si teneva il ginocchio destro con due mani. Quelli delle prime file l’hanno sentito «urlare dal dolore» e ieri s’è avuta la conferma che la prima diagnosi a caldo era quella corretta: dietro alla sbrigativa nota emessa verso sera dal Manchester United, «Ibrahimovic (foto) ha subito danni significativi ai legamenti», c’è di fatto la prova della rottura del crociato, l’eventualità è il ritorno dopo sei mesi tra i convocati di Riccardo Montolivo), è andato a vedere Atalanta-Bologna (le sue «visite» negli stadi saranno frequenti).
Fassone aveva una priorità, Gigio Donnarumma, e ha iniziato da quella: i contatti con Mino Raiola e con il ragazzo ci peggiore, perché oltre a un intervento chirurgico gli serviranno almeno cinque mesi di riabilitazione prima di tornare in campo. Andando lo svedese per i 36, qualche dubbio legittimo su un suo ritorno ad alto livello è del tutto naturale. «Io non invecchio mai» aveva buttato lì con la consueta baldanza mista a sbruffonaggine una decina di giorni fa a Sunderland dopo il suo 17°gol in Premier, il 28° complessivo, quasi un terzo di quelli marcati in stagione dai Diavoli Rossi di Mourinho, sono già stati, mentre la prossima settimana si vorrebbe fissare un appuntamento. L’intenzione è proporre un’offerta importante, ma è chiaro che in giro per l’Europa potrebbe esserci qualche top club disposto a rilanciare: a quel punto spetterà al portierone far valere il desiderio di diventare una colonna del Milan. Il mercato (sul quale potrebbe finire Bacca, che oggi siederà in panchina per lasciare spazio a Lapadula) è uno solo dei fronti aperti.
I primi giorni di Fassone sono trascorsi a gestire i rapporti con i consiglieri e il fondo Elliott, a completare la documentazione inviata all’Uefa per il voluntary agreement (c’è ottimismo che il piano venga accettato), a parlare ai dipendenti (mercoledì incontrerà il settore giovanile) e a lavorare alla costituzione della società Milan China, che si vorrebbe pronta per inizio giugno: da qui devono arrivare i nuovi ricavi, in parte attraverso le sponsorizzazioni (nelle intenzioni il 15% del fatturato), ma soprattutto grazie a merchandising, licenze, scuole calcio. L’inizio di un nuovo Milan. Ritorno Riccardo Montolivo è stato convocato per la gara di oggi pomeriggio con l’Empoli: l’ultima partita giocata con il Milan risale al 2 ottobre Quattro giorni dopo il capitano rossonero avrebbe subito la rottura del legamento crociato in Nazionale (Ap)