Corriere della Sera

Montella pensa al «gran finale» Fassone al futuro: contattato Raiola

Milan con l’Empoli: «Decisiva per l’Europa». Già avviata la pratica Donnarumma

- Serie A 33ª giornata Arianna Ravelli

Sta nascendo un nuovo Milan, ma non c’è tempo per parlarne, perché dopo aver fatto finta che il club non fosse in vendita, Vincenzo Montella ora fa finta che non sia subentrata la nuova proprietà. Si chiama isolamento protettivo. «Dobbiamo essere bravi a gestire un nuovo inizio, come siamo stati bravi in questo passaggio — ricorda il tecnico —. La proprietà uscente e quella entrante hanno sostenuto le priorità della squadra». Che, ovviamente, si riassumono nella corsa per l’Europa League, approdo che tutti al Milan consideran­o indispensa­bile per il blasone ma anche per riportare l’abitudine di giocare in campo internazio­nale e a metà settimana. Per riuscirci, Montella ritiene obbligator­ie due vittorie con Empoli (oggi pomeriggio) e con il Crotone domenica. «Poi Atalanta e Roma si prepareran­no da sole. A queste prime sfide invece dobbiamo arrivare con un certo furore, dimentican­doci l’entusiasmo portato dal pari del derby», archiviato, così come la polemica con Pioli: «Mi dispiace, non ho mai messo in dubbio la sua correttezz­a». Tempo di svoltare: «I dati psico-fisici sono buoni, faremo un grande finale».

Che, in realtà, è l’inizio di qualcosa d’altro. Montella non lo dice ma parla come uno che si sente parte del nuovo corso: «Ci stiamo conoscendo, i programmi della società sono importanti. Non abbiamo parlato del mio contratto, e neanche ce n’era bisogno. Il mercato? Io non ho la presunzion­e di conoscere il mercato, non ho liste di giocatori, voglio solo allenare e pensare al campo». Il contrario del manager all’inglese, insomma. Al resto penseranno l’ad Marco Fassone (in serata a Milanello) e il d.s. Massimilia­no Mirabelli che, dopo aver passato la giornata con la squadra (la buona notizia mesi di stop per Montolivo, oggi convocato vittorie consecutiv­e del Milan in casa gol segnati da Lapadula all’andata all’Empoli L’Old Trafford, racconta chi c’era, è rimasto muto per cinque interminab­ili minuti quando giovedì notte il vecchio Zlatan si teneva il ginocchio destro con due mani. Quelli delle prime file l’hanno sentito «urlare dal dolore» e ieri s’è avuta la conferma che la prima diagnosi a caldo era quella corretta: dietro alla sbrigativa nota emessa verso sera dal Manchester United, «Ibrahimovi­c (foto) ha subito danni significat­ivi ai legamenti», c’è di fatto la prova della rottura del crociato, l’eventualit­à è il ritorno dopo sei mesi tra i convocati di Riccardo Montolivo), è andato a vedere Atalanta-Bologna (le sue «visite» negli stadi saranno frequenti).

Fassone aveva una priorità, Gigio Donnarumma, e ha iniziato da quella: i contatti con Mino Raiola e con il ragazzo ci peggiore, perché oltre a un intervento chirurgico gli serviranno almeno cinque mesi di riabilitaz­ione prima di tornare in campo. Andando lo svedese per i 36, qualche dubbio legittimo su un suo ritorno ad alto livello è del tutto naturale. «Io non invecchio mai» aveva buttato lì con la consueta baldanza mista a sbruffonag­gine una decina di giorni fa a Sunderland dopo il suo 17°gol in Premier, il 28° complessiv­o, quasi un terzo di quelli marcati in stagione dai Diavoli Rossi di Mourinho, sono già stati, mentre la prossima settimana si vorrebbe fissare un appuntamen­to. L’intenzione è proporre un’offerta importante, ma è chiaro che in giro per l’Europa potrebbe esserci qualche top club disposto a rilanciare: a quel punto spetterà al portierone far valere il desiderio di diventare una colonna del Milan. Il mercato (sul quale potrebbe finire Bacca, che oggi siederà in panchina per lasciare spazio a Lapadula) è uno solo dei fronti aperti.

I primi giorni di Fassone sono trascorsi a gestire i rapporti con i consiglier­i e il fondo Elliott, a completare la documentaz­ione inviata all’Uefa per il voluntary agreement (c’è ottimismo che il piano venga accettato), a parlare ai dipendenti (mercoledì incontrerà il settore giovanile) e a lavorare alla costituzio­ne della società Milan China, che si vorrebbe pronta per inizio giugno: da qui devono arrivare i nuovi ricavi, in parte attraverso le sponsorizz­azioni (nelle intenzioni il 15% del fatturato), ma soprattutt­o grazie a merchandis­ing, licenze, scuole calcio. L’inizio di un nuovo Milan. Ritorno Riccardo Montolivo è stato convocato per la gara di oggi pomeriggio con l’Empoli: l’ultima partita giocata con il Milan risale al 2 ottobre Quattro giorni dopo il capitano rossonero avrebbe subito la rottura del legamento crociato in Nazionale (Ap)

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