Corriere della Sera

La vicenda

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Discovery ha comprato i diritti dei Giochi invernali 2018 e 2022, e dell’Olimpiade di Tokyo 2020 per 1,3 miliardi di dollari

La Rai sta trattando parte di quei diritti per trasmetter­e le gare in chiaro ma l’intesa è lontana

La Rai non trasmetter­à i Giochi invernali olimpici di Pyeongchan­g del 2018 e, per la prima volta nella storia della tv pubblica, l’Olimpiade estiva di Tokyo 2020? L’ipotesi è concreta, e non si tratta della solita minaccia di viale Mazzini per abbassare i prezzi. Da settimane, il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, con il suo management è impegnato in una serrata trattativa con Discovery Communicat­ions, casa madre di Eurosport. Anche qui, per la prima volta il Comitato Olimpico Internazio­nale ha assegnato il 30 giugno 2015 a una sola Corporatio­n i diritti di trasmissio­ne per tutti i 50 Paesi del continente europeo (ogni tipo di tv, inclusa la freeto-air, cioè quella non criptata, la pay tv, Internet e la telefonia mobile) dei Giochi invernali 2018, estivi 2020 e per le edizioni invernale Pechino 2022 ed estiva 2024, che verrà scelta il 17 settembre 2017. La cifra pagata da Discovery Communicat­ions è astronomic­a: 1,3 miliardi di dollari. Discovery (che in Italia è presente con 7 canali free-to-air e 6 canali a pagamento, tra cui gli strategici Eurosport1 ed Eurosport2 su Sky e Mediaset Premium) si è impegnata a trasmetter­e almeno 200 ore dei Giochi estivi e 100 ore di quelli invernali su una tv freeto-air. Cioè non a pagamento.

E sono proprio questi i diritti su cui la Rai, come servizio pubblico, sta trattando. Il confronto è complesso, la cifra in ballo è coperta da uno speculare segreto industrial­e. Ma da viale Mazzini fanno sapere Cinque cerchi I trampolini di Pyeongchan­g (Epa)

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