Giocare a Tetris aiuta a eliminare i «brutti ricordi»
Il popolare passatempo elettronico usato subito dopo un trauma cattura l’attenzione e può impedire che si fissino nella memoria le esperienze negative appena vissute
iocare a Tetris subito dopo una grave esperienza traumatica può ridurre il rischio di sviluppare un Disturbo post traumatico da stress, forma di risposta ansiosa che si manifesta, tra l’altro, con il continuo e automatico ripresentarsi di ricordi dell’evento, spesso con i loro correlati sensoriali, come odori, rumori, eccetera.
Per quanto possa sembrare strano, è quanto ha dimostrato una ricerca realizzata da un gruppo guidato da Emily Holmes, psicologa del Department of Clinical Neuroscience del Karolinska Institutet di Stoccolma, da tempo impegnata nell’esplorazione di possibili effetti terapeutici di alcuni giochi.
Il Tetris si gioca a video e consiste nel cercare di ruotare dei blocchi di mattoncini che cadono giù uno alla volta, al fine di formare delle righe orizzontali senza vuoti. Formata una riga, scendono nuovi mattoncini dall’alto dello schermo. Esistono vari livelli, con differenti velocità di caduta. Si tratta quindi di un gioco che tende ad assorbire l’attenzione in maniera massiva.
A monte di questa ricerca c’è un’articolata teoria cognitiva sulle modalità di consolidamento dei ricordi di eventi traumatici.
Esiste una finestra di alcune ore dopo l’evento durante la quale il ricordo è ancora malleabile e non completamente fissato, per cui è suscettibile di essere, se non cancellato, almeno contenuto rispetto alla sua invasività. Infatti una caratteristica dei ricordi tipici del disturbo post traumatico da stress è proprio l’intrusività: i ricordi continuano ad affiorare e riaffiorare alla mente della persona senza alcun controllo, finendo per disturbare il normale fluire dei pensieri e le attività quotidiane.
La ricerca realizzata dal gruppo del Karolinska Institutet ha permesso di capire che impegnarsi in un compito ad alto assorbimento di attenzione visuospaziale, come il Tetris, impedisce che le risorse cognitive utilizzate a questo scopo siano messe a disposizione del consolidamento del ricordo dell’evento traumatico. Una soluzione semplice ma a quanto sembra molto efficace. Come spiega la stessa Holmes, questo avviene «attraverso una forma di competizione per risorse cognitive limitate nel momento in cui quel ricordo è ancora labile».
La ricerca è stata realizzata su una settantina di persone, uomini e donne, che avevano appena avuto un serio incidente stradale, in seguito al quale erano finite al pronto soccorso del John Radcliffe Hospital di Oxford, ma erano in condizioni tali da poter essere coinvolte nello studio. Metà delle persone sono state sollecitate innanzitutto a ricordare attivamente l’evento traumatico, e subito dopo a giocare a Tetris per almeno 20 minuti; l’altra metà è stata invitata a svolgere un compito puramente verbale e di concentrazione, senza l’elemento visuospaziale, che consisteva nello scrivere, sempre per 20 minuti, un resoconto delle procedure svolte mentre erano in attesa al Pronto soccorso.
Il confronto effettuato entro una settimana di distanza dall’evento traumatico ha permesso di rilevare che chi aveva giocato a Tetris aveva una quantità di ricordi intrusivi dell’evento che era inferiore di oltre il 60 per cento rispetto a chi aveva invece scritto il resoconto. La scelta di includere l’invito a ricordare l’evento traumatico durante il periodo di consolidamento del ricordo può sembrare sorprendente, ma recenti ricerche suggeriscono che richiamare alla memoria per un momento l’evento traumatico, subito prima di farsi assorbire dal compito visuospaziale del Tetris, fa sì che proprio su quel ricordo si esplichi la funzione di interferenza con la sua stabilizzazione nella memoria.
«Interventi preventivi nel post trauma sono al momento carenti», dice ancora la dottoressa Holmes. «Gli incidenti stradali sono eventi traumatici comuni con noti effetti negativi in termini di disturbi psichici conseguenti. Nelle strutture di Pronto soccorso della Gran Bretagna i pazienti aspettano fino a 4 ore o più, offrendo l desiderio invincibile di mangiare, bere alcol, fumare, giocare d’azzardo, fare sesso o attività fisica in maniera compulsiva, sarebbero controllabili, almeno nell’immediato, facendo ricorso a una partita a Tetris. Questo gioco si candida quindi come regolatore del desiderio, attraverso il suo impegno dell’attenzione visuospaziale. Lo ha indicato una ricerca realizzata da Jessica Skorka-Brown della School of Psychology della Plymouth University britannica e così l’opportunità di intervenire, entro poche ore dall’evento, all’interno della finestra temporale nella quale avviene il consolidamento della memoria. Si tratta di un intervento che potrebbe essere facilmente implementato, vista anche la sua brevità, il basso costo, la semplicità del training necessario, la facilità di somministrazione».