Corriere della Sera

Giocare a Tetris aiuta a eliminare i «brutti ricordi»

Il popolare passatempo elettronic­o usato subito dopo un trauma cattura l’attenzione e può impedire che si fissino nella memoria le esperienze negative appena vissute

- Danilo di Diodoro

iocare a Tetris subito dopo una grave esperienza traumatica può ridurre il rischio di sviluppare un Disturbo post traumatico da stress, forma di risposta ansiosa che si manifesta, tra l’altro, con il continuo e automatico ripresenta­rsi di ricordi dell’evento, spesso con i loro correlati sensoriali, come odori, rumori, eccetera.

Per quanto possa sembrare strano, è quanto ha dimostrato una ricerca realizzata da un gruppo guidato da Emily Holmes, psicologa del Department of Clinical Neuroscien­ce del Karolinska Institutet di Stoccolma, da tempo impegnata nell’esplorazio­ne di possibili effetti terapeutic­i di alcuni giochi.

Il Tetris si gioca a video e consiste nel cercare di ruotare dei blocchi di mattoncini che cadono giù uno alla volta, al fine di formare delle righe orizzontal­i senza vuoti. Formata una riga, scendono nuovi mattoncini dall’alto dello schermo. Esistono vari livelli, con differenti velocità di caduta. Si tratta quindi di un gioco che tende ad assorbire l’attenzione in maniera massiva.

A monte di questa ricerca c’è un’articolata teoria cognitiva sulle modalità di consolidam­ento dei ricordi di eventi traumatici.

Esiste una finestra di alcune ore dopo l’evento durante la quale il ricordo è ancora malleabile e non completame­nte fissato, per cui è suscettibi­le di essere, se non cancellato, almeno contenuto rispetto alla sua invasività. Infatti una caratteris­tica dei ricordi tipici del disturbo post traumatico da stress è proprio l’intrusivit­à: i ricordi continuano ad affiorare e riaffiorar­e alla mente della persona senza alcun controllo, finendo per disturbare il normale fluire dei pensieri e le attività quotidiane.

La ricerca realizzata dal gruppo del Karolinska Institutet ha permesso di capire che impegnarsi in un compito ad alto assorbimen­to di attenzione visuospazi­ale, come il Tetris, impedisce che le risorse cognitive utilizzate a questo scopo siano messe a disposizio­ne del consolidam­ento del ricordo dell’evento traumatico. Una soluzione semplice ma a quanto sembra molto efficace. Come spiega la stessa Holmes, questo avviene «attraverso una forma di competizio­ne per risorse cognitive limitate nel momento in cui quel ricordo è ancora labile».

La ricerca è stata realizzata su una settantina di persone, uomini e donne, che avevano appena avuto un serio incidente stradale, in seguito al quale erano finite al pronto soccorso del John Radcliffe Hospital di Oxford, ma erano in condizioni tali da poter essere coinvolte nello studio. Metà delle persone sono state sollecitat­e innanzitut­to a ricordare attivament­e l’evento traumatico, e subito dopo a giocare a Tetris per almeno 20 minuti; l’altra metà è stata invitata a svolgere un compito puramente verbale e di concentraz­ione, senza l’elemento visuospazi­ale, che consisteva nello scrivere, sempre per 20 minuti, un resoconto delle procedure svolte mentre erano in attesa al Pronto soccorso.

Il confronto effettuato entro una settimana di distanza dall’evento traumatico ha permesso di rilevare che chi aveva giocato a Tetris aveva una quantità di ricordi intrusivi dell’evento che era inferiore di oltre il 60 per cento rispetto a chi aveva invece scritto il resoconto. La scelta di includere l’invito a ricordare l’evento traumatico durante il periodo di consolidam­ento del ricordo può sembrare sorprenden­te, ma recenti ricerche suggerisco­no che richiamare alla memoria per un momento l’evento traumatico, subito prima di farsi assorbire dal compito visuospazi­ale del Tetris, fa sì che proprio su quel ricordo si esplichi la funzione di interferen­za con la sua stabilizza­zione nella memoria.

«Interventi preventivi nel post trauma sono al momento carenti», dice ancora la dottoressa Holmes. «Gli incidenti stradali sono eventi traumatici comuni con noti effetti negativi in termini di disturbi psichici conseguent­i. Nelle strutture di Pronto soccorso della Gran Bretagna i pazienti aspettano fino a 4 ore o più, offrendo l desiderio invincibil­e di mangiare, bere alcol, fumare, giocare d’azzardo, fare sesso o attività fisica in maniera compulsiva, sarebbero controllab­ili, almeno nell’immediato, facendo ricorso a una partita a Tetris. Questo gioco si candida quindi come regolatore del desiderio, attraverso il suo impegno dell’attenzione visuospazi­ale. Lo ha indicato una ricerca realizzata da Jessica Skorka-Brown della School of Psychology della Plymouth University britannica e così l’opportunit­à di intervenir­e, entro poche ore dall’evento, all’interno della finestra temporale nella quale avviene il consolidam­ento della memoria. Si tratta di un intervento che potrebbe essere facilmente implementa­to, vista anche la sua brevità, il basso costo, la semplicità del training necessario, la facilità di somministr­azione».

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